venerdì 20 febbraio 2009

Il Partito del Sud


Il Partito del Sud

Di Antonio Ciano
Era un giorno di un anno che non ricordiamo.
Di sera, intorno ad un grosso tavolo, sedevano dodici persone.Anche se tra essi vi erano due donne, sembravano ugualmente degli apostoli.Al centro della tavolata non c’era il Dio fatto Uomo ma il fantasma dell’Uomo da sostanziare, da concretizzare, da far circolare tra le genti.
Nacque il Centro Culturale, e, da una costola di esso, il Partito del Sud.L’obiettivo era l’affermazione del neo-umanesimo da promuovere coinvolgendo nel dibattito e nella vita associativa coloro che volevano diversificarsi.Questi, convenuti da sponde politiche diverse, da esperienze contrapposte, da abitudini disparate, trovarono il coraggio di spogliarsi e presentarsi vergini e disponibili al grande appuntamento con la Storia da edificare.
Nello statuto stilato frettolosamente si parlava di Amore.
Incontriamoci - dicevano in coro - possiamo anche predicare diversamente ma con la consapevolezza acquisita che tutti gli idiomi abbiano la comune madrelingua della sincerità, del rispetto per le persone, del culto per l’uomo. Nascerà così una affascinante esperienza di vita che potrebbe trasfigurare completamente una intera società, l’intero sistema dei partiti nazionali, tutti votati alla causa confindustriale e nordista.Con entusiasmo senza pari gli apostoli si sguinzagliarono in tutte le direzioni alla ricerca di nuovi adepti.
Non avevano bisogno di selezionare ma di prendere per mano tutti coloro che lo volevano.
Molti si rifiutarono poiché avevano le mani occupate ad accarezzare o ad incensare idoli; invece, tanti disoccupati aderirono.In tutti i campi dello scibile ed in risposta ad ogni esigenza esposta si aprì la franca discussione. Ognuno trovò l’attenzione degli altri.
Questo fulgido miracolo si protrasse per alcuni anni, sotto una gragnuola di bombe e di frecce avvelenate lanciate su di esso da tutte le logge massoniche, da tutte le parrocchie farisee, da tutte le cliniche psichiatriche di natura confessionale in cui erano imprigionati i malati.
La grande rabbia si sprigionava da ogni luogo ove si coltivava la filosofia intitolata:<<>>.
- Chi è il vostro nemico? - Chiedevano gli avversatori.- Solo l’ignoranza- Rispondevano dal Centro del Partito.- Come ritenete debellarla? Chi sono i portatori sani?-- Sono i muti e, tra questi, coloro che parlano linguaggi incomprensibili. Il male si sconfigge con la terapia della discussione di cui devono appropriarsi.
Quando, sotto l’assalto concentrico dei diversi nemici, il Circolo dovette perire, si era appena fatto in tempo a costruire alcuni esempi di esaltazione umana.
Anche se dispersi nel mondo, diasporati dai Savoia e dalla massoneria nazionale ed internazionale, erano nati i primi veri “ Animatori”.
Sovversivi meridionalisti per alcuni, sovversivi borbonici per altri, briganti per altri ancora, i nostri continuarono a combattere fino a che ne furono in grado. Tutti destinati al martirio, alla soppressione, alla fucilazione, all’impiccagione, anche perché erano facilmente individuabili: lasciavano orme gigantesche che atterrivano gli ominidi, atterrivano i professorelli salariati, atterrivano il grande capitale padano, quello nazionale ed internazionale rappresentato dalla “cupola massonica” che ha tentato persino di cancellarne la memoria storica, le loro gesta, il loro eroismo.
Dopo anni, il loro esempio e la memoria storica son tornati come fantasmi del passato a irrigare le nostre coscienze, a fecondare l’humus culturale della gente del Sud.
La bestia massonica, quella che ha invaso le fertilissime terre del meridione d’Italia, quella che ha scannato oltre un milione di persone, quella che ha profanato i nostri valori civili, militari e religiosi, quella che ha profanato la Chiesa cattolica, oggi governa il mondo.
Oggi, la gente comincia a prendere coscienza sul suo operato nefasto, sta iniziando il suo declino. I potentati economici saranno schiacciati dalla fame del terzo e quarto mondo e dalla sete di giustizia della storia scritta col sangue.
I corsi e ricorsi della storia non ce li siamo inventati noi. È tutto scritto.
Ormai in tanti stanno scoprendo le loro radici, la verità storica,la loro cultura che affonda nella Magna Grecia, le loro origini, la loro dignità.
Questi esemplari andrebbero messi insieme e aiutati ad andare avanti.
È una proposta seria, l’unica in grado di demolire il plinto dell’ignoranza, quello che sorregge Cainopoli fondata dalle “sette” nazionali ed internazionali;
è una proposta per tutti quelli che sono alla ricerca continua di San Leucio, la comunità socialista senza fondamenta, avvolta dalla sapienza e dalla cultura e dal cattolicesimo; è una proposta per i Verdi e gli ecologisti intenti a scavar trincee e a rizzare recinti intorno all’habitat assalito dall’ignoranza.Siamo sicuri che questi sapranno giocare fuori casa, in mezzo alla mandria umana per ammansirla, in mezzo ai rapaci perché possano rinunciare agli artigli.Sapranno far venir fuori la verità secondo la quale la bocca non serve solo per mangiare, i genitali solo per orinare, la testa per far da sostegno al cappello.Sapranno far capire che il senso della vita sta nella consapevolezza dell’esistenza della misteriosa "DIMENSIONE IN PIU' " che è affascinate scoprire.
La Storia.
Fonte:ReteSud

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L 'INDIPENDENZA

L'Indipendenza
I N D I P E N D E N C Y
Oggi, amici, vi dico di non indugiare oltre, e non disperarsi neanche di fronte alle difficoltà che oggi ci vengono messi dinnanzi. Io voglio, che un giorno la nazione Napolitana si sollevi e faccia valere i propri diritti, e cioè che tutti gli uomini sono stati creati uguali e quindi che non ci sia più emigrazione, ma che ogni meridionale possa trovare il proprio lavoro nel suo territorio come fanno gli italiani del nord. E’ un nostro diritto inalienabile. Io voglio, che un giorno, i nostri figli possano aver la scelta di vivere, lavorare e morire, nelle nostre terre, nelle nostre città, nella felice patria dei nostri avi, che pur combattendo non riuscirono a scrollarsi di dosso le malandrine mani di tiranni antichi e moderni, che hanno ucciso, distrutto e saccheggiato, alla pari dei barbari distruttori dell’Impero Romano, ma non ricordo Unni, Vandali o Goti, che abbiano deportato i propri nemici in lager e poi sciolti nella calce viva, o che per rappresaglia abbiano infierito sulla popolazione inerme, squartando e violentando donne e bambini colpevoli solo di appartenere alla resistenza del popolo invaso. Io voglio, che un giorno persino le organizzazioni internazionali, a iniziare dall’ONU, riconoscano, come gia hanno sottoscritto in più trattati, il diritto costituzionale di un popolo ad esistere, in quanto, gli abitanti del Sud della penisola italica sono un popolo con eguale cultura, storia, religione e vita sociale, e questo ci dà il diritto ad avere un proprio governo, e a proclamarci stato indipendente.
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita , la Libertà , e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.
Tale è stata la paziente sopportazione del popolo del SUD Italia e tale è la necessità a mutare la sottomissione ai governi dell’attuale stato, che sono stati storia di ripetuti torti e soprusi, tutti diretti a tenere sottomesso il popolo di questo territorio, sin da quando era unito come popolo delle Due sicilie.
Per dimostrarlo ecco che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede i fatti dei continui governi.
1. Hanno sempre schivato la necessità di fare leggi per promuovere la vera rinascita economica e sociale, necessarie per le persone del luogo, dopo che dall’invasione senza dichiarazione di guerra del 1860, tutto il territorio in discussione, fu barbaramente razziato, spogliato di ogni risorsa industriale per favorire il nord del paese e tenuto chiusi gli istituti scolastici e università per divulgare l’ignoranza e favorire l’emigrazione fino ad allora sconosciuta a questo popolo. Ed ha costretto i nostri concittadini fatti prigionieri a portare le armi contro il loro paese, i loro conterranei e a diventare carnefici dei loro amici e confratelli, o a cadere uccisi per mano di questi. Scatenando una guerra lunga dieci anni e disprezzando i patrioti legittimisti verso l’opinione pubblica mondiale con l’appellativo di briganti, mentre invece erano loro i tagliatori di teste e squartatori di donne.
2. Pur avendo questo territorio una popolazione superiore al resto dello stato italiano, hanno fatto in modo sin dall’inizio, che non ci fossero troppi rappresentanti in parlamento, così che sempre in minoranza, non si è mai potuto far valere i diritti del popolo.
3. Hanno favorito lo sviluppo di un’area del paese(quella del nord), trascurando, volontariamente, i diritti e i bisogni della popolazione meridionale, preoccupandosi solo che potessero arrivare in buone condizioni a lavorare nelle fabbriche stanziate tutte al nord, perchè avevano bisogno di manodopera.
4. Hanno favorito la nascita della criminalità organizzata(camorra, mafia, ndrangheta, Scu)qualificando noti criminali come funzionari statali, sindaci, governatori, consiglieri, sollevandoli al rango di politici mediante i quali tengono sotto controllo il territorio e lo stesso popolo, stando bene attenti ad ogni segnale di recupero e facendo in modo che non ci sia rinascita popolare. E lì dove i governi locali sono stati ritenuti sciolti per associazione mafiosa, viene a governare un commissario speciale dello stato, così che i governi hanno poteri diretti su questi territori.
5. Hanno stabilito nuove cariche, tra familiari loro, istituendo nuovi organi d’ufficio e stabilendo nuovi stipendi esagerati solo per generare nuove tasse e balzelli che il popolo, nel suo modo di vivere arrangiandosi e non avendo avuto un lavoro, non riesce a pagare.
6. Hanno fatto in modo che, non avendo un lavoro e volendo lavorare, i meridionali si dedicassero alla carriera militare o nella Polizia per poter guadagnare uno stipendio, ma con il rischio di morire per le strade o peggio ancora, trovando la morte in terre lontane, quando, è bene che si sappia, un Duosiciliano non ha mai fatto guerra a nessuno essendo pacifico e di spirito allegro.
7. Con la scusa di faide mafiose, hanno mandato sempre più spesso i militari per le strade delle città del Sud, sovrapponendosi alle autorità locali. Una vera e propria azione coloniale degna del XIX secolo.
8. Hanno fatto in modo così, di far nascere un certo odio tra le popolazioni del nord e il popolo duosiciliano, il quale è sempre deriso, schernito e soggetto,nel tempo, a maltrattamenti fisici fino ai primi del ‘900 e ora a maltrattamenti psichici.
9. Hanno fatto in modo che al Sud le tasse sono superiori a quelle del nord, come le quote assicurative, che arrivano anche al 300%. Vita, Libertà, Giustizia e Felicita non sono tutelate nei territori di questo popolo:le Due Sicilie.
10. Hanno sradicato la nostra radice storica, trasportando al nord tutto ciò che di buono avevamo. Siamo stati derubati in tutti i sensi e soprattutto insegnandoci a scuola delle menzogne per quanto riguarda il risorgimento, manipolando le nostre menti e rendendoci, così, schiavi dell’invenzione del meridionale sporco e nullafacente.
11. Non hanno ascoltato le grida di aiuto di ognuno di noi che hanno continuato a scrivere ai vari governi e capi di stato, da qualsiasi canale e ultimamente anche via web, ma le mancate risposte e i loro silenziosi comportamenti non trovano eguali tra i monarchi di un tempo, e sono del tutto indegni di un capo di una nazione civile e moderna. Sono di questi governi italici tutte queste e altre azioni, per mezzo delle quali si può definire un tiranno, inadatto a governare un vero popolo libero. Infatti visto che non c’è più niente da rubare al popolo duosiciliano, il peso delle malefatte storiche e dell’incapacità governativa, sta ricadendo anche sui popoli del nord. Dobbiamo perciò, necessariamente rassegnarci alla separazione dal resto dell’Italia e che per diritto internazionale e divino la Napolitania deve essere uno Stato Libero e Indipendente, distaccandosi da Roma capitale d’Italia e che, come tale, ha pieno potere di contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. E in appoggio a questa dichiarazione, con salda fede nella protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
Antonio Iannaccone