domenica 20 luglio 2008

LA CAUSA NAPOLITANA

LA CAUSA NAPOLITANA
L’indipendenza non è una cosa di poco conto che passa di moda.(Passato il tempo, passata la festa.)
L’indipendenza di un popolo è una cosa sacra, gli appartiene e nessuno gliela può togliere, anzi, per essere più precisi, è un diritto per esso e un dovere per gli altri.
Ma che cos’è un popolo? Esso è un insieme di persone che parlano la stessa lingua, hanno la stessa cultura, come le tradizioni, gli usi e costumi, la religione, e poi hanno la stessa storia e un forte legame per la propria terra. Questo stà scritto in molti trattati, come ad esempio: La Carta delle Nazioni Unite, il Patto Internazionale per i diritti civili e politici del 1966, il Patto di Helsinki del 1975, e in tutti questi scritti si menziona il’Diritto all’autodeterminazione dei popoli’ e che possono stabilire in modo libero e autonomo quando e come vogliono loro che tipo di governo li deve guidare; perciò quest’autodeterminazione dei popoli è al di sopra della legge di ogni singolo stato.
Per noi napolitani il nostro popolo è più antico di Roma, ma ha dato il meglio di sé ad iniziare dal Ducato di Napoli fino al Regno borbonico delle Due Sicilie e dal 1861 il Popolo Napolitano è stato accantonato ( come pure quello Siciliano ) per inventare un nuovo popolo, quello italiano.
Molti popoli ultimamente hanno raggiunto la propria indipendenza, come quelli della ex Unione Sovietica o della ex Yugoslavia, dove qui ha avuto l’indipendenza pure la Slovenia che non ha mai avuto una storia come popolo.
Il Popolo Napolitano ha sempre lottato per essere libero, dall’Abruzzo alla Calabria, dalla Puglia a Gaeta, e lo stato italiano ci ha tolto la libertà di esistere come popolo. Per questi motivi il Popolo Napolitano ha il diritto e il dovere di combattere per la propria indipendenza.

Oggigiorno ci sono molte idee su come dovrebbe essere la Nazione Napolitana, e una di queste riguarda se dobbiamo diventare indipendenti o autonomi.
Iniziamo col dire che il Popolo Napolitano ha la storia nel suo sangue, perché il sangue dei suoi figli è disperso per il mondo, prima come combattente e poi come emigrante, senza patria, carne da macello, ma sempre con onore; grazie a noi il mondo ha imparato a cantare, a mangiare la pizza con il pomodoro, ha avuto modo di conoscere le cose belle della Napolitania: l’olio d’oliva pugliese e calabrese, la mozzarella di bufala, il buon vino, la zuppa di cozze, la caponata, per non parlare del babà, la sfogliatella, i taralli con la sugna e il pepe o quelli dolci pugliesi o di Castellammare, le serenate con i mandolini; napoletano è anche il nominativo di un tipo di cane mastino e Napolitania è il nome di un asteroide.
Si deve prendere coscienza che se non ci sarebbe stato il Popolo Napolitano, al mondo mancherebbe qualcosa di molto importante, perciò la Nazione Napolitana esiste e si conosce, è una cosa a parte che non ha niente a che vedere con il resto d’Italia. Anche gli stranieri imparano a parlare più facilmente il napoletano che l’italiano; il pescarese ragiona bene con il cosentino e il foggiano o tarantino discute con il torrese o avellinese senza cambiare il proprio modo di parlare napolitano. Perciò noi siamo un popolo che esiste.
Per il momento siamo sottomessi allo stato italiano che ci schiaccia sempre di più da un secolo e mezzo e comunque non ci verrà mai incontro a liberarci per farci andare per i fatti nostri, ma se ci dovrebbe essere qualche proposta per una macroregione napoletana con un governo autonomo, io penso che si dovrebbe accettare come un primo gradino per arrivare all’indipendenza che è l’unica cosa che è nel nostro diritto e che ci può salvare.

Negli ultimi tempi, già da qualche anno, si avvisa un risveglio di coscienza del SUD, di quello che è stato prima di ora e di prima che si facesse l’Italia, dando vita a svariati partiti politici e associazioni e circoli che si danno da fare molto bene nel far conoscere la verità sulla nostra nazione, più precisamente riferita al tempo del Regno delle Due Sicilie, uno stato libero e indipendente.
Questo stato comprendeva tutto il SUD e la Sicilia e come tutti gli altri stati dello stesso periodo, aveva i suoi crucci, ma era più avanti degli altri in ogni campo: potenza marinara, fabbriche, nel sociale, nel culturale e tutto ebbe fine con la vile occupazione da parte dei Savoia.
Volendo radunare in un unico movimento tutti quelli che si prodigano in ogni modo per il SUD, è una buona cosa, anzi, deve per forza essere così, ma se si ragiona con l’intento di ristabilire quell’identico Regno passato, la cosa può risultare impossibile, mentre pare più ovvio ragionare su uno stato federale moderno, perché già allora esistevano sì un solo Re, ma c’erano due popoli nazionali: il Siciliano e il Napolitano che comprendeva la parte continentale del regno.
Dopo un secolo e mezzo la Nazione Siciliana esiste ancora ed ha un suo movimento indipendentista, ma, e questo bisogna dirlo, la Nazione Napolitana che abbraccia la parte inferiore dello stivale italiano, oggi non esiste o forse sì, ma non esiste la forza di un Movimento Napolitano come tale dovrebbe essere e che combatte per l’indipendenza del SUD.
Come si è visto nei post precedenti ci vuole l’indipendenza perché è un nostro diritto, per questo nasce il MOVIMENTO INDIPENDENTISTA NAPOLITANO, e non vuole mettersi al posto di nessun’ altro in quanto non all’altezza di quello che già stanno facendo per il SUD, ma vuole schierarsi prettamente per la Causa Napolitana, per fare risvegliare nei cuori della gente la coscienza di appartenere ad un popolo: il NAPOLITANO.
Abiuriamo la violenza, né si vuole essere un organo politico, ma si vuole radunare tutti quelli che si sentono orgogliosi napoletani, in particolar modo i giovani senza i quali nessun movimento può definirsi tale. Oggi è molto triste vivere da napoletani, ma chi vive con ancora una speranza vuol dire che ha un cuore palpitante, un cuore napolitano.
Vogliamo essere consapevoli che se si perde l’identità del popolo napolitano, col passare di questa generazione può finire tutto e non ci resta che rassegnarci; ma chi la pensa come noi se ha qualche pensiero da condividere può dirlo qui, che più siamo e meglio è.

Antonio Iannaccone

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L 'INDIPENDENZA

L'Indipendenza
I N D I P E N D E N C Y
Oggi, amici, vi dico di non indugiare oltre, e non disperarsi neanche di fronte alle difficoltà che oggi ci vengono messi dinnanzi. Io voglio, che un giorno la nazione Napolitana si sollevi e faccia valere i propri diritti, e cioè che tutti gli uomini sono stati creati uguali e quindi che non ci sia più emigrazione, ma che ogni meridionale possa trovare il proprio lavoro nel suo territorio come fanno gli italiani del nord. E’ un nostro diritto inalienabile. Io voglio, che un giorno, i nostri figli possano aver la scelta di vivere, lavorare e morire, nelle nostre terre, nelle nostre città, nella felice patria dei nostri avi, che pur combattendo non riuscirono a scrollarsi di dosso le malandrine mani di tiranni antichi e moderni, che hanno ucciso, distrutto e saccheggiato, alla pari dei barbari distruttori dell’Impero Romano, ma non ricordo Unni, Vandali o Goti, che abbiano deportato i propri nemici in lager e poi sciolti nella calce viva, o che per rappresaglia abbiano infierito sulla popolazione inerme, squartando e violentando donne e bambini colpevoli solo di appartenere alla resistenza del popolo invaso. Io voglio, che un giorno persino le organizzazioni internazionali, a iniziare dall’ONU, riconoscano, come gia hanno sottoscritto in più trattati, il diritto costituzionale di un popolo ad esistere, in quanto, gli abitanti del Sud della penisola italica sono un popolo con eguale cultura, storia, religione e vita sociale, e questo ci dà il diritto ad avere un proprio governo, e a proclamarci stato indipendente.
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita , la Libertà , e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.
Tale è stata la paziente sopportazione del popolo del SUD Italia e tale è la necessità a mutare la sottomissione ai governi dell’attuale stato, che sono stati storia di ripetuti torti e soprusi, tutti diretti a tenere sottomesso il popolo di questo territorio, sin da quando era unito come popolo delle Due sicilie.
Per dimostrarlo ecco che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede i fatti dei continui governi.
1. Hanno sempre schivato la necessità di fare leggi per promuovere la vera rinascita economica e sociale, necessarie per le persone del luogo, dopo che dall’invasione senza dichiarazione di guerra del 1860, tutto il territorio in discussione, fu barbaramente razziato, spogliato di ogni risorsa industriale per favorire il nord del paese e tenuto chiusi gli istituti scolastici e università per divulgare l’ignoranza e favorire l’emigrazione fino ad allora sconosciuta a questo popolo. Ed ha costretto i nostri concittadini fatti prigionieri a portare le armi contro il loro paese, i loro conterranei e a diventare carnefici dei loro amici e confratelli, o a cadere uccisi per mano di questi. Scatenando una guerra lunga dieci anni e disprezzando i patrioti legittimisti verso l’opinione pubblica mondiale con l’appellativo di briganti, mentre invece erano loro i tagliatori di teste e squartatori di donne.
2. Pur avendo questo territorio una popolazione superiore al resto dello stato italiano, hanno fatto in modo sin dall’inizio, che non ci fossero troppi rappresentanti in parlamento, così che sempre in minoranza, non si è mai potuto far valere i diritti del popolo.
3. Hanno favorito lo sviluppo di un’area del paese(quella del nord), trascurando, volontariamente, i diritti e i bisogni della popolazione meridionale, preoccupandosi solo che potessero arrivare in buone condizioni a lavorare nelle fabbriche stanziate tutte al nord, perchè avevano bisogno di manodopera.
4. Hanno favorito la nascita della criminalità organizzata(camorra, mafia, ndrangheta, Scu)qualificando noti criminali come funzionari statali, sindaci, governatori, consiglieri, sollevandoli al rango di politici mediante i quali tengono sotto controllo il territorio e lo stesso popolo, stando bene attenti ad ogni segnale di recupero e facendo in modo che non ci sia rinascita popolare. E lì dove i governi locali sono stati ritenuti sciolti per associazione mafiosa, viene a governare un commissario speciale dello stato, così che i governi hanno poteri diretti su questi territori.
5. Hanno stabilito nuove cariche, tra familiari loro, istituendo nuovi organi d’ufficio e stabilendo nuovi stipendi esagerati solo per generare nuove tasse e balzelli che il popolo, nel suo modo di vivere arrangiandosi e non avendo avuto un lavoro, non riesce a pagare.
6. Hanno fatto in modo che, non avendo un lavoro e volendo lavorare, i meridionali si dedicassero alla carriera militare o nella Polizia per poter guadagnare uno stipendio, ma con il rischio di morire per le strade o peggio ancora, trovando la morte in terre lontane, quando, è bene che si sappia, un Duosiciliano non ha mai fatto guerra a nessuno essendo pacifico e di spirito allegro.
7. Con la scusa di faide mafiose, hanno mandato sempre più spesso i militari per le strade delle città del Sud, sovrapponendosi alle autorità locali. Una vera e propria azione coloniale degna del XIX secolo.
8. Hanno fatto in modo così, di far nascere un certo odio tra le popolazioni del nord e il popolo duosiciliano, il quale è sempre deriso, schernito e soggetto,nel tempo, a maltrattamenti fisici fino ai primi del ‘900 e ora a maltrattamenti psichici.
9. Hanno fatto in modo che al Sud le tasse sono superiori a quelle del nord, come le quote assicurative, che arrivano anche al 300%. Vita, Libertà, Giustizia e Felicita non sono tutelate nei territori di questo popolo:le Due Sicilie.
10. Hanno sradicato la nostra radice storica, trasportando al nord tutto ciò che di buono avevamo. Siamo stati derubati in tutti i sensi e soprattutto insegnandoci a scuola delle menzogne per quanto riguarda il risorgimento, manipolando le nostre menti e rendendoci, così, schiavi dell’invenzione del meridionale sporco e nullafacente.
11. Non hanno ascoltato le grida di aiuto di ognuno di noi che hanno continuato a scrivere ai vari governi e capi di stato, da qualsiasi canale e ultimamente anche via web, ma le mancate risposte e i loro silenziosi comportamenti non trovano eguali tra i monarchi di un tempo, e sono del tutto indegni di un capo di una nazione civile e moderna. Sono di questi governi italici tutte queste e altre azioni, per mezzo delle quali si può definire un tiranno, inadatto a governare un vero popolo libero. Infatti visto che non c’è più niente da rubare al popolo duosiciliano, il peso delle malefatte storiche e dell’incapacità governativa, sta ricadendo anche sui popoli del nord. Dobbiamo perciò, necessariamente rassegnarci alla separazione dal resto dell’Italia e che per diritto internazionale e divino la Napolitania deve essere uno Stato Libero e Indipendente, distaccandosi da Roma capitale d’Italia e che, come tale, ha pieno potere di contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. E in appoggio a questa dichiarazione, con salda fede nella protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
Antonio Iannaccone