lunedì 27 giugno 2011

"Olocausto Napolitano", Comunicato FLN - Fronte di Liberazione della Napolitania


Comunicato inviato al Consolato Generale USA a Napoli



Fronte di Liberazione della Napolitania
Movimento Indipendentista dei Patrioti Napolitani

Olocausto Napolitano


Le emergenze che attanagliano Napoli hanno assunto, nel tempo, dimensioni drammatiche. Tutto ciò è stato possibile grazie alle connivenze tra Camorra e Stato italiano; legame, questo, che nacque all’alba della cosiddetta unità d’Italia, anno 1860-61. Quella che è oggi conosciuta come la liberazione del Regno delle Due Sicilie dal giogo borbonico fu, in realtà, una feroce guerra di annessione nei confronti di uno stato libero e sovrano, per meri interessi economici e di politica internazionale.

Da quel momento la nazione Napoletana, la Napolitania,[1] smetterà di avere uno stato che ne faccia gli interessi, per un periodo che a oggi ammonta a 150 anni.

E fu anche il momento in cui lo Stato italiano istituzionalizzò le mafie.

A tutt’oggi, la popolazione napoletana è ostaggio di questo intreccio mortale tra Camorra e istituzioni locali, e il governo centrale, invece di combattere la criminalità, la istituzionalizza (si guardi il caso di Nicola Cosentino) e vara leggi assolutamente inefficaci. Le conseguenze di questa feroce colonizzazione, sono sotto gli occhi di tutti: in 150 anni, Napoli è passata dall’essere una grande capitale mondiale, al diventare un posto famoso solo per camorra e immondizia. E non è un caso che i due “termini” compaiano insieme in una stessa frase. Dietro l’immondizia di Napoli e il suo degrado c’è la politica. Dietro la Camorra c’è la politica. Come stabilisce la Magistratura. In data 25/11/2010 fu emesso, dal GIP di Napoli, il mandato d'arresto per Nicola Cosentino, deputato del Popolo delle Libertà, per concorso esterno in associazione camorristica. Riportiamo le dichiarazioni del Magistrato antimafia Raffaele Cantone:



«senza dubbio la parte più interessante di quel provvedimento riguarda il ruolo che Cosentino ha avuto nell’affaire rifiuti; il suo intervento nelle attività del consorzio Ce4, tanto che, secondo il pentito Vassallo, Cosentino avrebbe persino detto “Il consorzio Caserta 4 sono io”. In base a quanto emerge dall’ordinanza, Cosentino avrebbe anche avuto un ruolo nell’individuare il luogo dove far sorgere l’inceneritore in provincia di Caserta. In quel provvedimento viene poi ricostruita un’altra vicenda molto importante: la creazione di un super consorzio, denominato Impregeco, che avrebbe messo insieme i consorzi di destra e di sinistra, per una gestione bipartisan dell’emergenza, che aveva evidentemente benedizioni ampie. La spazzatura è politicamente colorata e per gestirla al meglio si crea una struttura “arcobaleno” che accontenti tutti.».[2] Più precisamente, questa la motivazione: «contribuiva in modo decisivo alla programmazione e attuazione del progetto finalizzato a realizzare nella regione Campania un ciclo integrato dei rifiuti alternativo e concorrenziale a quello legittimamente gestito dal sistema Fibe – Fisia Italimpianti, così boicottando le società affidatarie, al fine di egemonizzare l’intera gestione del relativo ciclo economico e comunque creare, controllando direttamente le discariche, luogo di smaltimento ultimo dei rifiuti, e attivandosi nel progettare la costruzione e gestione di un inceneritore, strumentalizzando un’illecita autonomia gestionale a livello provinciale le attività del commissariato di governo per l’emergenza rifiuti all’uopo necessario».[3] Cosentino – è questa la convinzione dei magistrati della Dda condivisa anche dal gip Raffaele Piccirillo, che aveva firmato l’ordinanza cautelare, e successivamente dalla Cassazione e dal Riesame – avrebbe favorito «il perpetuarsi delle dinamiche economico-criminali, condizionando le attività ispettive della commissione di accesso per lo scioglimento del Comune di Mondragone per infiltrazione mafiosa e le procedure prefettizie dirette al rilascio delle certificazioni antimafia, come nel caso della procedura riguardante l’Ecoquattro spa e relative risoluzioni finali, condotte decisive per la tenuta e lo sviluppo del programma».[4]



Sempre secondo la Magistratura, gran parte dei rifiuti scaricati illegalmente nelle discariche napoletane, proviene da aziende del nord, in particolare da Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria. La Magistratura ha acquisito un sufficiente numero di “carte” per accertare che gasolio, rifiuti ospedalieri e chimici, e ogni sorta di rifiuto speciale, è stato sversato illegalmente, per 20 anni, sotto il naso dei napoletani; quasi tutti provenienti da aziende del centro e del nord Italia, che pagavano e registravano regolarmente quei viaggi per smaltire in economia le loro scorie. Da questo traffico ci guadagnavano tutti: politici, aziende, banche, camorra. Tutti, tranne i cittadini ignari. Ma i documenti di Contrada Pisani parlano chiaro sulla mappa dei veleni provenienti da ogni angolo d'Italia, tranne che dalla stessa Napoli. Di seguito riportiamo un estratto di un articolo del 2008 della giornalista Conchita Sannino, perché nessuno avrebbe saputo spiegare meglio la situazione:



«Stando ai primi atti raccolti dai pubblici ministeri, difatti, nella discarica quarantennale della periferia ovest di Napoli non arrivavano solo le montagne di sacchetti provenienti da tutta Italia; né solo i rifiuti pericolosi sversati, come autorevoli atti parlamentari ipotizzano, in maniera sotterranea e invisibile - e quindi secondo percorsi non più verificabili. Da ieri spuntano invece responsabilità declinate per nome e provenienza geografica nella caccia agli autori di un presunto disastro colposo provocato dall’enorme quantità e qualità di rifiuti "inadeguati" sepolti nel ventre di Pianura. Basta dare uno sguardo alle cinque pagine di "viaggi ufficiali", quindi leciti, tratti dagli archivi della Provincia di Napoli e trasmessi dall’ente di piazza Matteotti ai pm che ne avevano fatto richiesta, la sezione coordinata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, titolare del fascicolo il magistrato Stefania Buda.

A scorrere le carte - peraltro incomplete - tenute in serbo dalla Provincia, risulta che centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti ospedalieri, fanghi speciali, polveri di amianto, residui di verniciatura, alimenti avariati o scaduti sono finiti a Contrada Pisani. Una attività che sarebbe stata regolarmente autorizzata dalle autorità provinciali di Napoli anche se in violazione delle norme a tutela dell’ambiente in vigore dal 1982. Su questo sta indagando il pm Buda, che nei giorni scorsi ha ordinato il sequestro della discarica e che ha ricevuto ieri i dati relativi allo sversamento. Dati per ora relativi al periodo che va dal 1987 al 1994. Il magistrato, che ha avviato l’inchiesta per i casi di malattia e i decessi che si sarebbero verificati a causa dell’inquinamento dell’area, ipotizza i reati di disastro ambientale ed epidemia colposa; e sta verificando anche le eventuali responsabilità amministrative. Va fatta però una premessa: tutti i rifiuti speciali o pericolosi stoccati, se trattati secondo norma, andrebbero considerati non nocivi. Dall’eventuale mancanza di una bonifica adeguata deriva la loro carica di rifiuti cosiddetti "tossici".

Nell’elenco sono indicate le aziende e le località di provenienza: Brindisi, vari comuni del Torinese (Chivasso, Robassomero, Orbassano), San Giuliano Milanese e Opera (Milano), Cuzzago di Premosello (Milano), Riva di Parabbiago (Milano), Pianoro (Bologna), Parona (Pavia), Mendicino (Cosenza), San Gregorio (Reggio Calabria), e Roma.

Qualche dato tra gli altri. In particolare, nel 1990, arrivano 16 tonnellate di scarti di collante acrilico dalla Sicaf di Cuzzango di Premosello (Novara); stesso periodo, 21 tonnellate di fanghi dell’impianto di depurazione di Ferolmet di San Giuliano Milanese (Milano). Sempre a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta, Pianura resta l’eden dei rifiuti speciali: 22 tonnellate di morchie di verniciatura, resine e fanghi arrivano dalla provincia di Padova; 25 tonnellate di rifiuti speciali cosmetici scaduti da Tocco Magico di Roma; altre 50 tonnellate di morchie di verniciatura dalla Sicaf di Premosello (Novara). E ancora: vi finiscono sepolte 79 tonnellate di rifiuti speciali industriali da Centro Stoccaggio Ferrara di Robassomero (Torino); 113 tonnellate di polveri di amianto bricchettate da Centro di stoccaggio Ferrara di Robassomero (Torino); 552 tonnellate di fanghi di verniciatura della Ferolmet di San Giuliano Milanese (Milano). E, infine, 1.106 tonnellate di scorie e ceneri di alluminio dalla Fonderie Riva di Parabbiago (Milano). Il pm Buda sta svolgendo anche un monitoraggio presso diversi uffici pubblici (Asl, ospedali, Inail, eccetera) per verificare le relazioni tra i casi di tumori e altre malattie e la situazione di inquinamento. Nei prossimi giorni il magistrato nominerà diversi consulenti per accertamenti scientifici. Non è escluso che si prelevino campioni di tessuto da famiglie di cittadini di Pianura per confrontarli con gli esami delle persone colpite in quell’area da mali incurabili.»[5]



Il governo italiano cosa fa in tutto questo? Promuove i camorristi a parlamentari e permette alla Lega Nord di decidere il destino dei napoletani. In piena emergenza rifiuti, la Lega Nord blocca il decreto sui rifiuti[6] che avrebbe permesso a Napoli di essere ripulita in pochi giorni, trasferendo l’immondizia in altre regioni. È, inoltre, notizia di questi giorni[7] che l’azienda milanese ha sottratto ai napoletani 50 milioni di euro in tasse sui rifiuti (TARSU).

La Napolitania, appare più che evidente, è una colonia interna allo stato italiano. Pertanto, il Fronte di Liberazione della Napolitania,[8] che si prefigge lo scopo di rendere indipendente la stessa Napolitania dallo Stato italiano, chiede agli organi americani un intervento massiccio in territorio napolitano. L’Italia ha l’interesse a distruggere uno dei territori più ricchi e belli del mondo. Nessuno ci ascolta, nemmeno l’UE. Solo gli Stati Uniti, che a Napoli hanno delle basi e un consolato, ed un legame storico con la Napolitania per il grande flusso migratorio di napolitani che gli Stati Uniti hanno accolto e che oggi sono parte integrante della realta' statunitense, possono interessarsi a noi.

Da sempre i regimi italiani che si sono susseguiti in questi 150 anni sono la negazioni dei diritti fondamentali del popolo napolitano, chiediamo quindi che il diritto all' autodeterminazione del popolo napolitano sia riconosciuto.



FLN - Il Direttivo

Il Portavoce

Antonio Iannaccone


[1] La Napolitania, http://goo.gl/p3vEh

[2] Tratto da Mi manda la monnezza, su «L’espresso», http://goo.gl/ivGzM

[3] Tratto da Cosentino e i legami coi casalesi: avviso chiusura indagini, ora il processo, su «La voce dell’emergenza», http://goo.gl/rdAp2

[4] http://goo.gl/GjEQ9

[5] Tratto da Pianura, ecco i veleni delle aziende del Nord, su «L’espresso», http://goo.gl/htqyz

[6] Notizia ANSA del 14 Giugno 2011 - http://goo.gl/qUQhk

[7] La tassa sui rifiuti? La intascavano manager milanesi, http://goo.gl/wBH4p

[8] Sito ufficiale, http://fln.eu.com/

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L 'INDIPENDENZA

L'Indipendenza
I N D I P E N D E N C Y
Oggi, amici, vi dico di non indugiare oltre, e non disperarsi neanche di fronte alle difficoltà che oggi ci vengono messi dinnanzi. Io voglio, che un giorno la nazione Napolitana si sollevi e faccia valere i propri diritti, e cioè che tutti gli uomini sono stati creati uguali e quindi che non ci sia più emigrazione, ma che ogni meridionale possa trovare il proprio lavoro nel suo territorio come fanno gli italiani del nord. E’ un nostro diritto inalienabile. Io voglio, che un giorno, i nostri figli possano aver la scelta di vivere, lavorare e morire, nelle nostre terre, nelle nostre città, nella felice patria dei nostri avi, che pur combattendo non riuscirono a scrollarsi di dosso le malandrine mani di tiranni antichi e moderni, che hanno ucciso, distrutto e saccheggiato, alla pari dei barbari distruttori dell’Impero Romano, ma non ricordo Unni, Vandali o Goti, che abbiano deportato i propri nemici in lager e poi sciolti nella calce viva, o che per rappresaglia abbiano infierito sulla popolazione inerme, squartando e violentando donne e bambini colpevoli solo di appartenere alla resistenza del popolo invaso. Io voglio, che un giorno persino le organizzazioni internazionali, a iniziare dall’ONU, riconoscano, come gia hanno sottoscritto in più trattati, il diritto costituzionale di un popolo ad esistere, in quanto, gli abitanti del Sud della penisola italica sono un popolo con eguale cultura, storia, religione e vita sociale, e questo ci dà il diritto ad avere un proprio governo, e a proclamarci stato indipendente.
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita , la Libertà , e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.
Tale è stata la paziente sopportazione del popolo del SUD Italia e tale è la necessità a mutare la sottomissione ai governi dell’attuale stato, che sono stati storia di ripetuti torti e soprusi, tutti diretti a tenere sottomesso il popolo di questo territorio, sin da quando era unito come popolo delle Due sicilie.
Per dimostrarlo ecco che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede i fatti dei continui governi.
1. Hanno sempre schivato la necessità di fare leggi per promuovere la vera rinascita economica e sociale, necessarie per le persone del luogo, dopo che dall’invasione senza dichiarazione di guerra del 1860, tutto il territorio in discussione, fu barbaramente razziato, spogliato di ogni risorsa industriale per favorire il nord del paese e tenuto chiusi gli istituti scolastici e università per divulgare l’ignoranza e favorire l’emigrazione fino ad allora sconosciuta a questo popolo. Ed ha costretto i nostri concittadini fatti prigionieri a portare le armi contro il loro paese, i loro conterranei e a diventare carnefici dei loro amici e confratelli, o a cadere uccisi per mano di questi. Scatenando una guerra lunga dieci anni e disprezzando i patrioti legittimisti verso l’opinione pubblica mondiale con l’appellativo di briganti, mentre invece erano loro i tagliatori di teste e squartatori di donne.
2. Pur avendo questo territorio una popolazione superiore al resto dello stato italiano, hanno fatto in modo sin dall’inizio, che non ci fossero troppi rappresentanti in parlamento, così che sempre in minoranza, non si è mai potuto far valere i diritti del popolo.
3. Hanno favorito lo sviluppo di un’area del paese(quella del nord), trascurando, volontariamente, i diritti e i bisogni della popolazione meridionale, preoccupandosi solo che potessero arrivare in buone condizioni a lavorare nelle fabbriche stanziate tutte al nord, perchè avevano bisogno di manodopera.
4. Hanno favorito la nascita della criminalità organizzata(camorra, mafia, ndrangheta, Scu)qualificando noti criminali come funzionari statali, sindaci, governatori, consiglieri, sollevandoli al rango di politici mediante i quali tengono sotto controllo il territorio e lo stesso popolo, stando bene attenti ad ogni segnale di recupero e facendo in modo che non ci sia rinascita popolare. E lì dove i governi locali sono stati ritenuti sciolti per associazione mafiosa, viene a governare un commissario speciale dello stato, così che i governi hanno poteri diretti su questi territori.
5. Hanno stabilito nuove cariche, tra familiari loro, istituendo nuovi organi d’ufficio e stabilendo nuovi stipendi esagerati solo per generare nuove tasse e balzelli che il popolo, nel suo modo di vivere arrangiandosi e non avendo avuto un lavoro, non riesce a pagare.
6. Hanno fatto in modo che, non avendo un lavoro e volendo lavorare, i meridionali si dedicassero alla carriera militare o nella Polizia per poter guadagnare uno stipendio, ma con il rischio di morire per le strade o peggio ancora, trovando la morte in terre lontane, quando, è bene che si sappia, un Duosiciliano non ha mai fatto guerra a nessuno essendo pacifico e di spirito allegro.
7. Con la scusa di faide mafiose, hanno mandato sempre più spesso i militari per le strade delle città del Sud, sovrapponendosi alle autorità locali. Una vera e propria azione coloniale degna del XIX secolo.
8. Hanno fatto in modo così, di far nascere un certo odio tra le popolazioni del nord e il popolo duosiciliano, il quale è sempre deriso, schernito e soggetto,nel tempo, a maltrattamenti fisici fino ai primi del ‘900 e ora a maltrattamenti psichici.
9. Hanno fatto in modo che al Sud le tasse sono superiori a quelle del nord, come le quote assicurative, che arrivano anche al 300%. Vita, Libertà, Giustizia e Felicita non sono tutelate nei territori di questo popolo:le Due Sicilie.
10. Hanno sradicato la nostra radice storica, trasportando al nord tutto ciò che di buono avevamo. Siamo stati derubati in tutti i sensi e soprattutto insegnandoci a scuola delle menzogne per quanto riguarda il risorgimento, manipolando le nostre menti e rendendoci, così, schiavi dell’invenzione del meridionale sporco e nullafacente.
11. Non hanno ascoltato le grida di aiuto di ognuno di noi che hanno continuato a scrivere ai vari governi e capi di stato, da qualsiasi canale e ultimamente anche via web, ma le mancate risposte e i loro silenziosi comportamenti non trovano eguali tra i monarchi di un tempo, e sono del tutto indegni di un capo di una nazione civile e moderna. Sono di questi governi italici tutte queste e altre azioni, per mezzo delle quali si può definire un tiranno, inadatto a governare un vero popolo libero. Infatti visto che non c’è più niente da rubare al popolo duosiciliano, il peso delle malefatte storiche e dell’incapacità governativa, sta ricadendo anche sui popoli del nord. Dobbiamo perciò, necessariamente rassegnarci alla separazione dal resto dell’Italia e che per diritto internazionale e divino la Napolitania deve essere uno Stato Libero e Indipendente, distaccandosi da Roma capitale d’Italia e che, come tale, ha pieno potere di contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. E in appoggio a questa dichiarazione, con salda fede nella protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
Antonio Iannaccone