lunedì 18 ottobre 2010

Un’Altra Napoli, di Oceanus onlus

Un’Altra Napoli

di Oceanus onlus

Il progetto di documentazione subacquea della straordinaria biodiversità dei fondali delle acque del Golfo di Napoli, unitamente alla già nota ricchezza archeologica è valso ad Oceanus onlus l’ambito riconoscimento internazionale e la collaborazione della Project AWARE Foundation



Il progetto di Oceanus è un tributo alle antiche acque del Golfo di Napoli, le cui coste hanno visto nascere e svilupparsi, fin dall'epoca greca e romana, importanti e fiorenti porti e città, quelle stesse acque custodiscono oggi la memoria e i resti di quelle civiltà: il Parco Sommerso di Baia, con i resti colossali della Terme, i numerosi mosaici, colonnati e perimetri di edifici di epoca romana, è considerato da molti diver la “Pompei subacquea” per la straordinaria ricchezza di reperti archeologici, patrimonio inestimabile che va tutelato e valorizzato.




Il progetto “Un’altra Napoli” promuove l’enorme patrimonio archeologico, unico al mondo, unito alla bellezza naturalistica delle acque del Golfo.




Napoli, da sempre è uno spettacolo, soprattutto per gli occhi di chi la incontra dal mare, meravigliosa ed unica, stregava gli antichi naviganti con l’echeggiare del canto irresistibile delle sue sirene, Partenope, Ligeia e Leucosia, la legenda narra, suicidatesi per la vergogna di essere state sconfitte da Orfeo in una gara di canto, sarebbero state trasformate in scogli presso il litorale; da una di queste, Partenope, la città avrebbe preso il nome. Secondo un'altra versione del mito, le sirene addolorate per l'indifferenza mostrata da Ulisse per il loro canto, si sarebbero suicidate, ed il corpo di Partenope sarebbe stato trascinato dalle correnti sull'isoletta di Megaride, sulla quale fu costruito nel Medio Evo il Castel dell'Ovo.




Legende a parte, il litorale flegreo e le isole furono primi ad essere colonizzati dai greci, che fondarono un importante insediamento a Cuma; furono poi i Cumani a creare un piccolo centro abitato sul monte Echia, l'attuale Pizzofalcone o Monte di Dio, e che successivamente distrussero. E' storicamente accertato che intorno al 470 a.C. la città fu ricostruita in pianura, nell'attuale zona che va da Piazza Bellini a Piazza Calenda, e fu chiamata Neapolis (città nuova), per distinguerla dalla città vecchia.




Oggi il Golfo di Napoli è fortemente antropizzato e soggetto ad una pressione di pesca e di navigazione molto elevata, ma, nonostante questi fattori sfavorevoli, è estremamente ricco di vita e molto interessante per l’immersione subacquea. Molti sono i punti presenti nel golfo, alcuni notissimi, altri meno e quindi poco frequentati, tutti hanno in comune la ricchezza di vita e una sorprendente biodiversità.




Napoli è oggi una città umiliata nell'orgoglio dalla malapolitica e dal malaffare, avvelenata e insultata dalla falsa, periodica “emergenza rifiuti”. Insieme a questo progetto è nato il gruppo locale di Oceanus a Napoli animato da giovani volontari spinti dalla necessità e dalla volontà di dare voce ad un'altra città, la Napoli delle inesauribili risorse, la Napoli dell'impegno e dell'alta professionalità, la Napoli che rivendica gli antichi splendori di una grande e ricca capitale europea, una città dalla storia millenaria, riconosciuta fino a 150 anni fa come la città più bella del mondo, era infatti la più attesa e visitata meta finale del Grand Tour, da qui il detto “Vedi Napoli e poi muori”
E se la storia spesso è destinata a ripetersi, oggi è il tempo di ricostruire una nuova città, una "Neapolis" come nel 470 a.C. una città che rispetti ed onori la propria storia antica “la memoria di una sirena”.

Oceanus onlus è impegnata, dal luglio del 2009 , in un’azione legale contro l’Hydrogest Spa, depuratore di Cuma;

Oceanus si è costituita parte civile nel processo per disastro colposo discarica di Contrada Pisani, a difesa di tutti i residenti, rappresentando gratuitamente tutti coloro che risiedono, che hanno contratto patologie tumorali e per i congiunti delle viitime.

Grazie OCEANUS. Grazie Fabio.


da: http://napoilitania.myblog.it/

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L 'INDIPENDENZA

L'Indipendenza
I N D I P E N D E N C Y
Oggi, amici, vi dico di non indugiare oltre, e non disperarsi neanche di fronte alle difficoltà che oggi ci vengono messi dinnanzi. Io voglio, che un giorno la nazione Napolitana si sollevi e faccia valere i propri diritti, e cioè che tutti gli uomini sono stati creati uguali e quindi che non ci sia più emigrazione, ma che ogni meridionale possa trovare il proprio lavoro nel suo territorio come fanno gli italiani del nord. E’ un nostro diritto inalienabile. Io voglio, che un giorno, i nostri figli possano aver la scelta di vivere, lavorare e morire, nelle nostre terre, nelle nostre città, nella felice patria dei nostri avi, che pur combattendo non riuscirono a scrollarsi di dosso le malandrine mani di tiranni antichi e moderni, che hanno ucciso, distrutto e saccheggiato, alla pari dei barbari distruttori dell’Impero Romano, ma non ricordo Unni, Vandali o Goti, che abbiano deportato i propri nemici in lager e poi sciolti nella calce viva, o che per rappresaglia abbiano infierito sulla popolazione inerme, squartando e violentando donne e bambini colpevoli solo di appartenere alla resistenza del popolo invaso. Io voglio, che un giorno persino le organizzazioni internazionali, a iniziare dall’ONU, riconoscano, come gia hanno sottoscritto in più trattati, il diritto costituzionale di un popolo ad esistere, in quanto, gli abitanti del Sud della penisola italica sono un popolo con eguale cultura, storia, religione e vita sociale, e questo ci dà il diritto ad avere un proprio governo, e a proclamarci stato indipendente.
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita , la Libertà , e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.
Tale è stata la paziente sopportazione del popolo del SUD Italia e tale è la necessità a mutare la sottomissione ai governi dell’attuale stato, che sono stati storia di ripetuti torti e soprusi, tutti diretti a tenere sottomesso il popolo di questo territorio, sin da quando era unito come popolo delle Due sicilie.
Per dimostrarlo ecco che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede i fatti dei continui governi.
1. Hanno sempre schivato la necessità di fare leggi per promuovere la vera rinascita economica e sociale, necessarie per le persone del luogo, dopo che dall’invasione senza dichiarazione di guerra del 1860, tutto il territorio in discussione, fu barbaramente razziato, spogliato di ogni risorsa industriale per favorire il nord del paese e tenuto chiusi gli istituti scolastici e università per divulgare l’ignoranza e favorire l’emigrazione fino ad allora sconosciuta a questo popolo. Ed ha costretto i nostri concittadini fatti prigionieri a portare le armi contro il loro paese, i loro conterranei e a diventare carnefici dei loro amici e confratelli, o a cadere uccisi per mano di questi. Scatenando una guerra lunga dieci anni e disprezzando i patrioti legittimisti verso l’opinione pubblica mondiale con l’appellativo di briganti, mentre invece erano loro i tagliatori di teste e squartatori di donne.
2. Pur avendo questo territorio una popolazione superiore al resto dello stato italiano, hanno fatto in modo sin dall’inizio, che non ci fossero troppi rappresentanti in parlamento, così che sempre in minoranza, non si è mai potuto far valere i diritti del popolo.
3. Hanno favorito lo sviluppo di un’area del paese(quella del nord), trascurando, volontariamente, i diritti e i bisogni della popolazione meridionale, preoccupandosi solo che potessero arrivare in buone condizioni a lavorare nelle fabbriche stanziate tutte al nord, perchè avevano bisogno di manodopera.
4. Hanno favorito la nascita della criminalità organizzata(camorra, mafia, ndrangheta, Scu)qualificando noti criminali come funzionari statali, sindaci, governatori, consiglieri, sollevandoli al rango di politici mediante i quali tengono sotto controllo il territorio e lo stesso popolo, stando bene attenti ad ogni segnale di recupero e facendo in modo che non ci sia rinascita popolare. E lì dove i governi locali sono stati ritenuti sciolti per associazione mafiosa, viene a governare un commissario speciale dello stato, così che i governi hanno poteri diretti su questi territori.
5. Hanno stabilito nuove cariche, tra familiari loro, istituendo nuovi organi d’ufficio e stabilendo nuovi stipendi esagerati solo per generare nuove tasse e balzelli che il popolo, nel suo modo di vivere arrangiandosi e non avendo avuto un lavoro, non riesce a pagare.
6. Hanno fatto in modo che, non avendo un lavoro e volendo lavorare, i meridionali si dedicassero alla carriera militare o nella Polizia per poter guadagnare uno stipendio, ma con il rischio di morire per le strade o peggio ancora, trovando la morte in terre lontane, quando, è bene che si sappia, un Duosiciliano non ha mai fatto guerra a nessuno essendo pacifico e di spirito allegro.
7. Con la scusa di faide mafiose, hanno mandato sempre più spesso i militari per le strade delle città del Sud, sovrapponendosi alle autorità locali. Una vera e propria azione coloniale degna del XIX secolo.
8. Hanno fatto in modo così, di far nascere un certo odio tra le popolazioni del nord e il popolo duosiciliano, il quale è sempre deriso, schernito e soggetto,nel tempo, a maltrattamenti fisici fino ai primi del ‘900 e ora a maltrattamenti psichici.
9. Hanno fatto in modo che al Sud le tasse sono superiori a quelle del nord, come le quote assicurative, che arrivano anche al 300%. Vita, Libertà, Giustizia e Felicita non sono tutelate nei territori di questo popolo:le Due Sicilie.
10. Hanno sradicato la nostra radice storica, trasportando al nord tutto ciò che di buono avevamo. Siamo stati derubati in tutti i sensi e soprattutto insegnandoci a scuola delle menzogne per quanto riguarda il risorgimento, manipolando le nostre menti e rendendoci, così, schiavi dell’invenzione del meridionale sporco e nullafacente.
11. Non hanno ascoltato le grida di aiuto di ognuno di noi che hanno continuato a scrivere ai vari governi e capi di stato, da qualsiasi canale e ultimamente anche via web, ma le mancate risposte e i loro silenziosi comportamenti non trovano eguali tra i monarchi di un tempo, e sono del tutto indegni di un capo di una nazione civile e moderna. Sono di questi governi italici tutte queste e altre azioni, per mezzo delle quali si può definire un tiranno, inadatto a governare un vero popolo libero. Infatti visto che non c’è più niente da rubare al popolo duosiciliano, il peso delle malefatte storiche e dell’incapacità governativa, sta ricadendo anche sui popoli del nord. Dobbiamo perciò, necessariamente rassegnarci alla separazione dal resto dell’Italia e che per diritto internazionale e divino la Napolitania deve essere uno Stato Libero e Indipendente, distaccandosi da Roma capitale d’Italia e che, come tale, ha pieno potere di contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. E in appoggio a questa dichiarazione, con salda fede nella protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
Antonio Iannaccone