sabato 2 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA 2010/001-CNN del 2 ottobre 2010.

COMUNICATO STAMPA 2010/001-CNN del 2 ottobre 2010.

Napoli 25 settembre 2010: si è insediata la “Costituente Nazionale Napolitana”.

La cronaca ci mette di fronte le numerose ingiustizie consumate ai danni della Nazione Napolitana, ecco alcuni esempi eclatanti:
1) Chiusura di importanti fabbriche per avvantaggiare le equivalenti cisalpine (es. Cantieri Nautici di Castellammare di Stabia, l’Alfa Sud di Pomigliano d’Arco),
2) Avvelenamento del territorio Napolitano con l’apertura di discariche di rifiuti tossici o radioattivi provenienti dalla fabbriche cisalpine, legalizzata con il decreto (90/2008) che militarizza i siti scelti ed impone alle popolazioni locali di subire passivamente e nel caso di ribellione delle stesse la rappresaglia delle forze armate d’occupazione. A questo aggiungiamo le navi dei veleni a largo della costa tirrenica calabrese, l’inquinamento dell’ILVA di Taranto e la mancata bonifica della zona, gli incendi dolosi che bruciano importanti aree boschive degli Abruzzi, delle Calabrie, Gargano, Cilento e Basilicata dietro i quali ci sono poteri occulti cisalpini.
3) Furto tra il 2005 e il 2010 di trenta miliardi di euro di fondi FAS destinati a Calabria, Campania, Puglia, Molise e Basilicata che sono stati distribuiti alle regioni cisalpine.
4) Taglio dei servizi essenziali e vitali alla popolazione Napolitana: sanità, scuola, trasporti, ecc.

A queste ingiustizie dobbiamo aggiungerne altre storicamente comprovate dal 1860 ad oggi: ricordiamo alcuni esempi:
1) la Cassa del Mezzogiorno, istituita per fingere di aiutare la Napolitania, ma di fatto ha aiutato le industrie cisalpine.
2) Il dirottamento dei fondi del Piano Marshall destinati alle regioni Napolitane ed incettate tutte dalla sola Lombardia.
3) Il furto delle rimesse dei Napolitani emigrati depositate nel Banco di Napoli per aiutare le industrie cisalpine.
4) La lenta e sistematica distruzione del Banco di Napoli iniziata nel 1860 e completata alcuni anni fa con l’assorbimento da parte dell’Istituto San Paolo di Torino che ha ripulito i suoi debiti facendo fallire la più antica banca statale del mondo.
5) Attacchi all’Università Federico II di Napoli al fine di declassarla dalla prima in Italia fino al 1860, ad università meno prestigiosa.
6) I Napolitani mandati come carne da macello in prima linea a combattere le guerre imperialiste sabaude (le due guerre mondiali e conflitti in Africa).
7) Genocidio dei Napolitani tra il 1860 e il 1872 con centinaia di migliaia di morti.
8) Dura repressione della guerriglia napolitana contro l’invasore tra il 1860 e il 1872 che è costata la morte di centinaia di migliaia di nostri patrioti guerriglieri e l’incarcerazione del doppio di quelli che sono morti.
9) L’inqualificabile comportamento di tutti i governi italiani che dal 1861 hanno colonizzato il territorio dell’ex Regno di Napoli facendo sprofondare questa nazione in un degrado sociale senza precedenti.
10) La ormai chiara e netta linea centralista prima e leghista poi, atta a continuare a depredare le ricchezze della Napolitania a favore dello sviluppo delle regioni cisalpine.
11) L’inutile e fallito tentativo di creare un popolo italiano ad ogni costo.

Viste queste premesse, presa coscienza della verità storica della Nazione Napolitana formata dal 1139 dai seguenti territori: Calabria Citeriore ed Ulteriore, Basilicata, Terra d’Otranto, Terra di Bari, Principati Citeriore ed Ulteriore, Terra di Lavoro, Molise e Contado, Capitanata ed Abruzzo Citeriore ed Ulteriore. I cui abitanti si sono chiamati Napolitani a partire dal XIII secolo comprendendo in questo periodo quello dell’esistenza del Regno di Sicilia (1139-1285), del Regno di Napoli (1285-1816) e del Regno delle Due Sicilie (1816-1861).

Considerando che la soluzione ultima e più efficace per riportare una sana Napolitania in Europa e nel mondo è l’indipendenza, senza la quale l’Italia si farà sempre forte di una colonia interna e impoverendo ulteriormente la nostra gente a favore delle regioni cisalpine, continuando ad andare contro ogni direttiva e legge dei Diritti Umani e di ogni trattato internazionale.

La coscienza impone di agire e non restare accidiosi. L’immobilismo potrebbe non sembrare una collaborazione con gli invasori come fecero i generali dell’esercito di Francesco II o Liborio Romano, invece tale inattività equivale a tutti gli effetti ad un tradimento della Patria Napolitana e della terra nativa. Chi ama veramente la propria terra nei fatti e non solo a parole ha il dovere morale di agire.

I sottoscritti Napolitani: Mario Cortazzo (Principato Citeriore), Joseph Epomeo (Principato Citeriore), Antonio Iannaccone (Napoli, attualmente residente all’estero), Amedeo Francesco Mosca (Terra di Lavoro) e Dario Sebastiani (Napoli) fondano la Costituente Nazionale Napolitana.

La Costituente Nazionale Napolitana agisce per:

- poter perorare la Causa della Nazione e Patria Napolitana presso gli organi internazionali.

- ottenere la liberazione dagli invasori cisalpini della Napolitania.

- costituire un gruppo rappresentativo per la Nazione Napoletana, che manca dalla partenza per l’esilio di Francesco II da Gaeta.

- Proporre al popolo Napolitano un progetto organico del futuro stato indipendente Napolitano.

La “Costituente Nazionale Napolitana” dopo essersi insediata ha nominato alcuni responsabili di altrettante commissioni che si andranno a formare. Quelle il cui insediamento è stato considerato prioritario, visto il contesto attuale. Mario Cortazzo si occuperà dell’Agricoltura, Joseph Epomeo dell’Ambiente e della Comunicazione, Antonio Iannaccone degli Affari Esteri, Amedeo Francesco Mosca del Lavoro, Scuola ed Università e Formazione Professionale, Dario Sabastiani di Grazia e Giustizia. Le altre competenze saranno assegnante nelle prossime riunioni ad altri compatrioti che si aggiungeranno.

Su richiesta di Antonio Iannaccone si è discusso se il ricostituendo stato Napolitano debba essere uno stato laico o confessionale. Joseph Epomeo ha ricordato che prima il Regno di Napoli e successivamente il Regno delle Due Sicilie erano stati confessionali cristiano cattolici. Amedeo Francesco Mosca ha esposto i numerosi casi di stati confessionali esistenti attualmente in Europa e nei paesi occidentali facendo notare come la forma di stato laico sia un’eccezione. Da queste considerazioni i membri della “Costituente Napolitana” hanno deliberato unanimemente che il futuro stato indipendente Napolitano dovrebbe essere uno stato confessionale cristiano dove anche le confessioni non cristiane saranno permesse purché l’esercizio del loro culto non vada contro la legge.

La COSTITUENTE NAZIONALE NAPOLITANA
(Mario Cortazzo, Joseph Epomeo, Antonio Iannaccone, Amedeo F. Mosca, Dario Sebastiani)

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L 'INDIPENDENZA

L'Indipendenza
I N D I P E N D E N C Y
Oggi, amici, vi dico di non indugiare oltre, e non disperarsi neanche di fronte alle difficoltà che oggi ci vengono messi dinnanzi. Io voglio, che un giorno la nazione Napolitana si sollevi e faccia valere i propri diritti, e cioè che tutti gli uomini sono stati creati uguali e quindi che non ci sia più emigrazione, ma che ogni meridionale possa trovare il proprio lavoro nel suo territorio come fanno gli italiani del nord. E’ un nostro diritto inalienabile. Io voglio, che un giorno, i nostri figli possano aver la scelta di vivere, lavorare e morire, nelle nostre terre, nelle nostre città, nella felice patria dei nostri avi, che pur combattendo non riuscirono a scrollarsi di dosso le malandrine mani di tiranni antichi e moderni, che hanno ucciso, distrutto e saccheggiato, alla pari dei barbari distruttori dell’Impero Romano, ma non ricordo Unni, Vandali o Goti, che abbiano deportato i propri nemici in lager e poi sciolti nella calce viva, o che per rappresaglia abbiano infierito sulla popolazione inerme, squartando e violentando donne e bambini colpevoli solo di appartenere alla resistenza del popolo invaso. Io voglio, che un giorno persino le organizzazioni internazionali, a iniziare dall’ONU, riconoscano, come gia hanno sottoscritto in più trattati, il diritto costituzionale di un popolo ad esistere, in quanto, gli abitanti del Sud della penisola italica sono un popolo con eguale cultura, storia, religione e vita sociale, e questo ci dà il diritto ad avere un proprio governo, e a proclamarci stato indipendente.
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita , la Libertà , e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.
Tale è stata la paziente sopportazione del popolo del SUD Italia e tale è la necessità a mutare la sottomissione ai governi dell’attuale stato, che sono stati storia di ripetuti torti e soprusi, tutti diretti a tenere sottomesso il popolo di questo territorio, sin da quando era unito come popolo delle Due sicilie.
Per dimostrarlo ecco che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede i fatti dei continui governi.
1. Hanno sempre schivato la necessità di fare leggi per promuovere la vera rinascita economica e sociale, necessarie per le persone del luogo, dopo che dall’invasione senza dichiarazione di guerra del 1860, tutto il territorio in discussione, fu barbaramente razziato, spogliato di ogni risorsa industriale per favorire il nord del paese e tenuto chiusi gli istituti scolastici e università per divulgare l’ignoranza e favorire l’emigrazione fino ad allora sconosciuta a questo popolo. Ed ha costretto i nostri concittadini fatti prigionieri a portare le armi contro il loro paese, i loro conterranei e a diventare carnefici dei loro amici e confratelli, o a cadere uccisi per mano di questi. Scatenando una guerra lunga dieci anni e disprezzando i patrioti legittimisti verso l’opinione pubblica mondiale con l’appellativo di briganti, mentre invece erano loro i tagliatori di teste e squartatori di donne.
2. Pur avendo questo territorio una popolazione superiore al resto dello stato italiano, hanno fatto in modo sin dall’inizio, che non ci fossero troppi rappresentanti in parlamento, così che sempre in minoranza, non si è mai potuto far valere i diritti del popolo.
3. Hanno favorito lo sviluppo di un’area del paese(quella del nord), trascurando, volontariamente, i diritti e i bisogni della popolazione meridionale, preoccupandosi solo che potessero arrivare in buone condizioni a lavorare nelle fabbriche stanziate tutte al nord, perchè avevano bisogno di manodopera.
4. Hanno favorito la nascita della criminalità organizzata(camorra, mafia, ndrangheta, Scu)qualificando noti criminali come funzionari statali, sindaci, governatori, consiglieri, sollevandoli al rango di politici mediante i quali tengono sotto controllo il territorio e lo stesso popolo, stando bene attenti ad ogni segnale di recupero e facendo in modo che non ci sia rinascita popolare. E lì dove i governi locali sono stati ritenuti sciolti per associazione mafiosa, viene a governare un commissario speciale dello stato, così che i governi hanno poteri diretti su questi territori.
5. Hanno stabilito nuove cariche, tra familiari loro, istituendo nuovi organi d’ufficio e stabilendo nuovi stipendi esagerati solo per generare nuove tasse e balzelli che il popolo, nel suo modo di vivere arrangiandosi e non avendo avuto un lavoro, non riesce a pagare.
6. Hanno fatto in modo che, non avendo un lavoro e volendo lavorare, i meridionali si dedicassero alla carriera militare o nella Polizia per poter guadagnare uno stipendio, ma con il rischio di morire per le strade o peggio ancora, trovando la morte in terre lontane, quando, è bene che si sappia, un Duosiciliano non ha mai fatto guerra a nessuno essendo pacifico e di spirito allegro.
7. Con la scusa di faide mafiose, hanno mandato sempre più spesso i militari per le strade delle città del Sud, sovrapponendosi alle autorità locali. Una vera e propria azione coloniale degna del XIX secolo.
8. Hanno fatto in modo così, di far nascere un certo odio tra le popolazioni del nord e il popolo duosiciliano, il quale è sempre deriso, schernito e soggetto,nel tempo, a maltrattamenti fisici fino ai primi del ‘900 e ora a maltrattamenti psichici.
9. Hanno fatto in modo che al Sud le tasse sono superiori a quelle del nord, come le quote assicurative, che arrivano anche al 300%. Vita, Libertà, Giustizia e Felicita non sono tutelate nei territori di questo popolo:le Due Sicilie.
10. Hanno sradicato la nostra radice storica, trasportando al nord tutto ciò che di buono avevamo. Siamo stati derubati in tutti i sensi e soprattutto insegnandoci a scuola delle menzogne per quanto riguarda il risorgimento, manipolando le nostre menti e rendendoci, così, schiavi dell’invenzione del meridionale sporco e nullafacente.
11. Non hanno ascoltato le grida di aiuto di ognuno di noi che hanno continuato a scrivere ai vari governi e capi di stato, da qualsiasi canale e ultimamente anche via web, ma le mancate risposte e i loro silenziosi comportamenti non trovano eguali tra i monarchi di un tempo, e sono del tutto indegni di un capo di una nazione civile e moderna. Sono di questi governi italici tutte queste e altre azioni, per mezzo delle quali si può definire un tiranno, inadatto a governare un vero popolo libero. Infatti visto che non c’è più niente da rubare al popolo duosiciliano, il peso delle malefatte storiche e dell’incapacità governativa, sta ricadendo anche sui popoli del nord. Dobbiamo perciò, necessariamente rassegnarci alla separazione dal resto dell’Italia e che per diritto internazionale e divino la Napolitania deve essere uno Stato Libero e Indipendente, distaccandosi da Roma capitale d’Italia e che, come tale, ha pieno potere di contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. E in appoggio a questa dichiarazione, con salda fede nella protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
Antonio Iannaccone