martedì 8 settembre 2009

La forza della ragione


Di Antonio CianoVisto il baillamme che qualcuno ha scatenato subdolamente contro l'Amministrazione gaetana al fine di colpire il nostro Partito, ma più probabilmente per mascherare la propria coda di paglia, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni in merito all'articolo comparso sul giornale "La Repubblica" di sabato 5/09/2009.I fatti:Sabato scorso a pagina 11 il quotidiano "La Repubblica", ripreso poi anche dal Messaggero, pubblica indiscrezioni su quanto deciso dal governo per i festeggiamenti del 150 dell'unità d' Italia.Nel lungo e filo-risorgimentalista articolo il giornalista (non Ciano o Raimondi...ma il giornalista...senza consultare nessuno e per i fatti suoi...) nelle tre righe del lungo articolo che ci riguardano da vicino ("Ma visto che si parla di partito del Sud, anche i nostalgici dei Borbone saranno accontentati. Il piano del governo ipotizza infatti una manifestazione a Gaeta, la rocca dove venne schiacciata l'ultima resistenza di Francesco II, come "riconciliazione fra piemontesi e borbonici"),usa l'espressione " riconciliazione".Di questa parola usata dal giornalista in molti si sono lamentati e fin qui tutto bene, ma addirittura, con un ragionamento che evidentemente è troppo contorto e di cui ci sfugge la logica, alcuni non hanno perso l'occasione per attaccare Raimondi e il sottoscritto....ignorando, e noi dubitiamo della loro buona fede, l'evidenza dei fatti e cioè che le due ipotesi presenti sul tavolo più probabili per Gaeta fino a pochi giorni prima della pubblicazione di queste indiscrezioni in vista delle "celebrazioni" del 2011 erano:A) Gaeta ignorata dalle "celebrazioni"b) Gaeta comunque"obbligata" dalle istituzioni a "festeggiare" l'unitàChi polemizza in modo settario ed evidentamente strumentale non capisce o meglio finge di non capire che grazie all'impegno dell'Amministrazione di Gaeta in questo ultimo anno e ai tanti interventi pubblici alle tante manifestazioni(e il giorno stesso di pubblicazione dell'articolo 05/09/2009 un nostro blog ne ha dato completo elenco http://partitodelsud.blogspot.com/2009/09/un-anno-di-battaglie-della-giunta.html), queste pericolose ipotesi,che sarebbero state uno schiaffo per tutti noi e per l'intero Sud, erano state disinnescate.Addirittura proprio grazie a questo impegno non si parla di "festeggiamenti" ma di manifestazione.Inoltre come rimarcato anche dal nostro blog, forse per la prima volta, si mettono , comunque, sullo stesso piano borbonici e piemontesi proprio nella frase "incriminata".Ricordiamo infatti, a chi si crogiola "nell'equivoco" per il proprio tornaconto, che gli atti della storica della seduta del Consiglio Comunale di Gaeta del 06/12/2008, a cui per altro la quasi totalità di questi "mestatori" da tastiera si è ben guardata dal partecipare, sono stati spediti al Governo, al Presidente della Provincia, della Regione, al Ministro Bondi...e questi , come si evince dalla lettura dell'articolo, ci hanno dato ragione.Ricordiamo, per gli assenti, che dopo il sopracitato Consiglio Comunale del 06/12/2008 la Giunta Comunale di Gaeta inviò queste richieste al Governo:"Premesso che nel 2011 ricorre il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia;Dato atto che in Gaeta, con la caduta della Fortezza, si concluse nel 1861 l’esperienza storica del Regno delle Due Sicilie;Ritenuto che sussistono le ragioni storico-culturali per ritenere che la Città di Gaeta abbia subito nel contesto storico enunciato danni e lutti non giustificabili come evidenziato nell’allegata relazione;Ritenuto altresì che il Civico Consesso di Gaeta nei giorni immediatamente successivi alla caduta della Fortezza ebbe a rilevare come la “città fosse stata distrutta e rovinata dall’assedio e massacrata dal tifo” con danni quantizzati al tempo in oltre due milioni di lire del 1861 – 62 e corrispondenti ad oggi ad oltre 22o milioni di euro circa;Dato atto che la Città ha “pagato” dall’immediato periodo post-unitario la fedeltà alla Dinastia dei Borboni con la militarizzazione del territorio ed il suo isolamento dal contesto nazionale;Considerato che oggettivamente il Regno di Sardegna non ha mai dichiarato guerra al Regno delle Due Sicilie e che l’Unità d’Italia ha comportato alla Città di Gaeta solo danni e lutti senza che mai la popolazione potesse liberamente esprimere la propria adesione al Regno d’Italia;Ritenuto sulla base di quanto precede che la Dinastia Sabauda si è resa responsabile dei gravi danni e lutti arrecati alla Città di Gaeta ed alla sua popolazione per cui è necessario dare apposito mandato alla giunta Comunale ed al Sindaco di proporre le azioni legali nei confronti degli eredisabaudi;IMPEGNA1) Il Sindaco e la Giunta Comunale, ognuno per la propria competenza, ad attivare ogni azione utile per il riconoscimento ed il risarcimento dei danni arrecati dalla Dinastia Sabauda alla Città di Gaeta in occasione dell’assedio iniziato nel novembre 1860 e terminato nel 13 febbraio 1861, anche tramiteincarico legale per le azioni da esperire nei confronti degli eredi e dei beneficiari del patrimonio exreale;2) Il Sindaco e la Giunta Comunale, ognuno per la propria competenza, a richiedere in via ufficiale la restituzione alla città di Gaeta di tutti i beni di proprietà del demanio presenti nel territorio comunale ad eccezione dei siti aventi particolare rilevanza militare o strategica ai fini della sicurezza nazionale."Specifico che infatti il primo bene demaniale ci è stato consegnato il 1 di agosto di quest'anno, ed altri saranno consegnati alla città entro la fine di Ottobre, e spero anche di riprendermi Forte Emilio Savio, un capolavoro di ingegneria , ma costruito dai piemontesi, per me sarebbe veramente il massimo dei godimenti.Per quanto riguarda la denuncia ai savoia, abbiamo ricevuto sotto ferragosto la relazione dell'avv. Troncone, decideremo se denunciarli o no i Carignano, sarà la giunta comunale a decidere, ma io spero di si, le condizioni ci sono tutte.Questo è quanto accaduto!!Non devo giustificare la stampa borghese di questo stato, noi, andiamo avanti, e che ci critica indietro.
Pare che ad alcuni, che non hanno mai partecipato con il proprio simbolo ad una competizione elettorale, le alleanze politiche indifendibili stiano dando alla testa. O forse sono i tanti "fatti" che siamo riusciti a produrre in così poco tempo da contrapporre al nulla al metro cubo prodotto dai nostri detrattori, abituati solo alle chiacchere, che danno fastidio?
Saremmo proprio curiosi di sapere quali delibere hanno approvato ad oggi questi Capitan Fracassa del nulla......ma probabilmente non conoscono nemmeno il significato di cosa è e di come si fa una delibera.
Noi, come Partito del Sud andiamo avanti.Mentre il Sindaco di Gaeta, dott.Raimondi alzava la bandiera delle Due Sicilie sul pennone della porta Carlo III, il sindaco di Pontelandolfo chiamava i carabinieri per far identificare i compatrioti che portavano la stessa bandiera.Il Sindaco di Gaeta, primo Sindaco a farlo, ha istituzionalizzato il giorno della memoria nel piazzale della porta suddetta. Era il 13 febbraio del 2009.A me pare che il vero nemico di queste persone non sia tanto Ciano, ma il Partito del Sud, che, come dice una canzone, bomba o non bomba, arriverà a Roma con dignità e non da venduti allo straniero.Per concludere altra considerazione, che pare pure questa ovvia ma visto che c'è chi finge di non capire.., alla manifestazione saranno sicuramente presenti alte cariche dello stato, giornalisti e televisioni e ovviamente saremo presenti anche noi che potremo così manifestare, in forma pacifica e democratica, esporre striscioni e bandiere (la cosa sarà da noi ben organizzata e nessuno chiamerà i carabinieri..), parlerà ufficialmente il sindaco meridionalista Raimondi e sicuramente intervisteranno Ciano, potremo così lanciare il nostro messaggio che una volta tanto arriverà in tutta la penisola.
Un raggio di sole !!Se Gaeta fosse stata ignorata da questa "manifestazione"non avremmo potuto far sentire con forza e soprattutto in modo ufficiale, essendo il PdSUD insieme ad altre liste civiche al Governo della Città, le nostre ragioni!!La storia della "riconciliazione" è un "affabulazione del giornalista!Giornalista che non conosciamo, con cui non abbiamo mai parlato, e che forse ha inserito in buona fede (?) questa parola, da noi certamente non richiesta nè mai pronunciata. Spiace solo vedere che sono all'opera persone, da più e diversi pulpiti, che immediatamente colgono occasione attaccandosi alle virgole per infangarci, per "equivocare"e per sostenere l'insostenibile.La cosa ci sembrava così lampante, ed è così lampante, se non si è accecati dall'opera meticolosa di disinformatia che alcuni portano avanti da tempo contro di noi,che non abbiamo ritenuto specificare questi ovvi passaggi.La domanda che da oggi dobbiamo ben porci è come mai c'è chi "equivoca" sempre quanto da noi fatto, con tanta fatica, per lanciarci discredito addosso quando invece con tutto lo sforzo prodotto, e di cui abbiamo fornito l'elenco dettagliato, bisognerebbe andar fieri di quanto fatto e ottenuto...La storia di lanciar discredito e menzogne nel passato è già stata usata più volte contro di noi del PdSUD e direi, senza volerci paragonare e senza presunzione ma solo per far comprendere bene il concetto, anche contro tutti "noi" negli ultimi 150 anni, il metodo è sempre lo stesso.....Aprite gli occhi, ragionate con la Vostra testa, per quanto tempo ancora volete essere ingannati?...

da: http://napoilitania.myblog.it/

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L 'INDIPENDENZA

L'Indipendenza
I N D I P E N D E N C Y
Oggi, amici, vi dico di non indugiare oltre, e non disperarsi neanche di fronte alle difficoltà che oggi ci vengono messi dinnanzi. Io voglio, che un giorno la nazione Napolitana si sollevi e faccia valere i propri diritti, e cioè che tutti gli uomini sono stati creati uguali e quindi che non ci sia più emigrazione, ma che ogni meridionale possa trovare il proprio lavoro nel suo territorio come fanno gli italiani del nord. E’ un nostro diritto inalienabile. Io voglio, che un giorno, i nostri figli possano aver la scelta di vivere, lavorare e morire, nelle nostre terre, nelle nostre città, nella felice patria dei nostri avi, che pur combattendo non riuscirono a scrollarsi di dosso le malandrine mani di tiranni antichi e moderni, che hanno ucciso, distrutto e saccheggiato, alla pari dei barbari distruttori dell’Impero Romano, ma non ricordo Unni, Vandali o Goti, che abbiano deportato i propri nemici in lager e poi sciolti nella calce viva, o che per rappresaglia abbiano infierito sulla popolazione inerme, squartando e violentando donne e bambini colpevoli solo di appartenere alla resistenza del popolo invaso. Io voglio, che un giorno persino le organizzazioni internazionali, a iniziare dall’ONU, riconoscano, come gia hanno sottoscritto in più trattati, il diritto costituzionale di un popolo ad esistere, in quanto, gli abitanti del Sud della penisola italica sono un popolo con eguale cultura, storia, religione e vita sociale, e questo ci dà il diritto ad avere un proprio governo, e a proclamarci stato indipendente.
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita , la Libertà , e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.
Tale è stata la paziente sopportazione del popolo del SUD Italia e tale è la necessità a mutare la sottomissione ai governi dell’attuale stato, che sono stati storia di ripetuti torti e soprusi, tutti diretti a tenere sottomesso il popolo di questo territorio, sin da quando era unito come popolo delle Due sicilie.
Per dimostrarlo ecco che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede i fatti dei continui governi.
1. Hanno sempre schivato la necessità di fare leggi per promuovere la vera rinascita economica e sociale, necessarie per le persone del luogo, dopo che dall’invasione senza dichiarazione di guerra del 1860, tutto il territorio in discussione, fu barbaramente razziato, spogliato di ogni risorsa industriale per favorire il nord del paese e tenuto chiusi gli istituti scolastici e università per divulgare l’ignoranza e favorire l’emigrazione fino ad allora sconosciuta a questo popolo. Ed ha costretto i nostri concittadini fatti prigionieri a portare le armi contro il loro paese, i loro conterranei e a diventare carnefici dei loro amici e confratelli, o a cadere uccisi per mano di questi. Scatenando una guerra lunga dieci anni e disprezzando i patrioti legittimisti verso l’opinione pubblica mondiale con l’appellativo di briganti, mentre invece erano loro i tagliatori di teste e squartatori di donne.
2. Pur avendo questo territorio una popolazione superiore al resto dello stato italiano, hanno fatto in modo sin dall’inizio, che non ci fossero troppi rappresentanti in parlamento, così che sempre in minoranza, non si è mai potuto far valere i diritti del popolo.
3. Hanno favorito lo sviluppo di un’area del paese(quella del nord), trascurando, volontariamente, i diritti e i bisogni della popolazione meridionale, preoccupandosi solo che potessero arrivare in buone condizioni a lavorare nelle fabbriche stanziate tutte al nord, perchè avevano bisogno di manodopera.
4. Hanno favorito la nascita della criminalità organizzata(camorra, mafia, ndrangheta, Scu)qualificando noti criminali come funzionari statali, sindaci, governatori, consiglieri, sollevandoli al rango di politici mediante i quali tengono sotto controllo il territorio e lo stesso popolo, stando bene attenti ad ogni segnale di recupero e facendo in modo che non ci sia rinascita popolare. E lì dove i governi locali sono stati ritenuti sciolti per associazione mafiosa, viene a governare un commissario speciale dello stato, così che i governi hanno poteri diretti su questi territori.
5. Hanno stabilito nuove cariche, tra familiari loro, istituendo nuovi organi d’ufficio e stabilendo nuovi stipendi esagerati solo per generare nuove tasse e balzelli che il popolo, nel suo modo di vivere arrangiandosi e non avendo avuto un lavoro, non riesce a pagare.
6. Hanno fatto in modo che, non avendo un lavoro e volendo lavorare, i meridionali si dedicassero alla carriera militare o nella Polizia per poter guadagnare uno stipendio, ma con il rischio di morire per le strade o peggio ancora, trovando la morte in terre lontane, quando, è bene che si sappia, un Duosiciliano non ha mai fatto guerra a nessuno essendo pacifico e di spirito allegro.
7. Con la scusa di faide mafiose, hanno mandato sempre più spesso i militari per le strade delle città del Sud, sovrapponendosi alle autorità locali. Una vera e propria azione coloniale degna del XIX secolo.
8. Hanno fatto in modo così, di far nascere un certo odio tra le popolazioni del nord e il popolo duosiciliano, il quale è sempre deriso, schernito e soggetto,nel tempo, a maltrattamenti fisici fino ai primi del ‘900 e ora a maltrattamenti psichici.
9. Hanno fatto in modo che al Sud le tasse sono superiori a quelle del nord, come le quote assicurative, che arrivano anche al 300%. Vita, Libertà, Giustizia e Felicita non sono tutelate nei territori di questo popolo:le Due Sicilie.
10. Hanno sradicato la nostra radice storica, trasportando al nord tutto ciò che di buono avevamo. Siamo stati derubati in tutti i sensi e soprattutto insegnandoci a scuola delle menzogne per quanto riguarda il risorgimento, manipolando le nostre menti e rendendoci, così, schiavi dell’invenzione del meridionale sporco e nullafacente.
11. Non hanno ascoltato le grida di aiuto di ognuno di noi che hanno continuato a scrivere ai vari governi e capi di stato, da qualsiasi canale e ultimamente anche via web, ma le mancate risposte e i loro silenziosi comportamenti non trovano eguali tra i monarchi di un tempo, e sono del tutto indegni di un capo di una nazione civile e moderna. Sono di questi governi italici tutte queste e altre azioni, per mezzo delle quali si può definire un tiranno, inadatto a governare un vero popolo libero. Infatti visto che non c’è più niente da rubare al popolo duosiciliano, il peso delle malefatte storiche e dell’incapacità governativa, sta ricadendo anche sui popoli del nord. Dobbiamo perciò, necessariamente rassegnarci alla separazione dal resto dell’Italia e che per diritto internazionale e divino la Napolitania deve essere uno Stato Libero e Indipendente, distaccandosi da Roma capitale d’Italia e che, come tale, ha pieno potere di contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. E in appoggio a questa dichiarazione, con salda fede nella protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
Antonio Iannaccone