giovedì 27 novembre 2008


Gli apparentamenti

Di Antonio Ciano
"Il PdSud - spiega Ciano - guarda con interesse all'esperienza di Alleanza federalista promossa dall'onorevole Giacomo Chiappori, rivolta a favorire, come noi, la nascita di un soggetto politico dei meridionali.
Per questo motivo abbiamo nominato, sulla base di una mozione presentata a tal proposito dal vicecoordinatore Erasmo Vecchio, approvata all'unanimità, un comitato di coordinamento nazionale che apra con Af una fase interlocutoria rivolta a verificare, sia l'opportunità di dare vita al Parlamento del Sud, quale organismo unico di proposta e confronto, sia la possibilità di una partecipazione congiunta alle europee 2009...."

Questo è il comunicato emesso dopo la riunione avvenuta a Gaeta ai primi di ottobre 2008.
Abbiamo aperto con Chiappori una discussione, a volte anche aspra, a palazzo Marino, come abbiamo aperto altre discussioni con movimenti meridionalisti ( Lega Sud, Per il Sud).
I CDS a Gaeta, un anno fa ci comunicarono attraverso Fiore Marro che non intendevano partecipare alla vita politica italiana, che era loro intenzione fare cultura, convegni e dibattiti per dare coscienza al popolo duosiciliano.
Il PdSud, come Sud Libero, la Lega Sud e Per il Sud si è presentato da solo alle elezioni politiche in Sicilia.
Questa è la realtà.
Se poi, un movimento politico non debba avere rapporti con altri partiti questo è veramente una cosa originale. Non dovremmo nemmeno presentarci alle elezioni, sia politiche che amministrative e chiedere l'autonomia con i fucili.
Nel Sud Italia lo abbiamo fatto nel 1861 e ci hanno massacrati; la Sicilia si è svegliata dopo sei anni, nel 1866 e le truppe savoiarde hanno bombardato Palermo per sette giorni e mezzo mietendo oltre settemila morti.
La Sicilia ci ha riprovato con l'Evis e tutti sappiamo come è finita.
Lombardo è prigioniero della destra, ha uno Statuto speciale da adottare, ma non lo fa. Quindi segue la linea liberale e massonica di questo Stato nato 147 anni fa.
In questi giorni stiamo dialogando con i Liberal Democratici, siamo stati interpellati anche dall'IDV provinciale.
Forse è peccato.
Un anno e mezzo fa ci siamo presentati alle elezioni amministrative di Gaeta, abbiamo vinto, amministriamo la nostra città assieme alla lista civica del Sindaco..
Dobbiamo amministrare la città con leggi imposteci dal sistema liberale, fascista, e sabaudo. Ci tocca far applicare imposte, tasse e balzelli dettateci dalla Corte dei Conti. Il sistema risorgimentale sta implodendo, non ce la fa più.
Il sistema centralista è morto.
Ci vuole un federalismo sano, che dia autonomia impostiva ai comuni, le altre sono solo chiacchiere.
Chiappori ha dato una mano ai comuni italiani, si è impegnato, con la legge sul federalismo fiscale approvata dal consiglio dei ministri il 3 ottobre del 2008, all'art. 16: il ritorno alla mia città e a tutte le altre dei beni demaniali che i piemontesi e i giacobini francesi ci avevano espropriato, è una realtà.
Per questo lo ringrazio.
La politica è altra cosa: è fatta di confronti, di aperture e di chiusure, di strategie, di impegni, di storia.
Noi stiamo cercando di dare anima alla nostra storia passata, ma di costruire il futuro dei nostri figli, costretti all'emigrazione da questo sistema sin dal 13 febbraio del 1861.
Le recrudescenze e le spernacchiate dei Blog non ci interessano, anzi, se servono a costruire il fronte di un Sud unito, ben vengano. Ma è difficile.
Non cerchiamo posti, nè prebende.
Come Partito del Sud stiamo costruendo qualcosa di positivo.
Erasmo Vecchio sta dando vigore ai "Compra Sud", in pochi anni migliaia di operatori meridionali venderanno i loro prodotti in una struttura nata al Sud, in quella Sicilia fucina di menti, di gente coraggiosa che combatte la mafia ogni giorno, che lavora nei campi, nelle fabbriche, negli enti, sulle navi che ogni giorno solcano i mari di tutto il mondo.
Stiamo costruendo il nostro partito sul territorio.
Abbiamo bisogno di comunicare, abbiamo a disposizione solo Internet.
Berlusconi ci ha chiuso TMO Gaeta, la prima telestreet italiana.
Si, proprio quello del popolo delle Libertà, ma il suo sistema è alla frutta.
Un giorno si alleerà con questa sinistra per difendere l'economia tosco-padana. In Italia esistono due partiti, quello del Sud e quello del Nord.
Loro sono organizzati, hanno costruito il consenso con le loro malefatte, con i loro affari, con le loro industrie.
Tocca a noi organizzare e costruire la coscienza meridionalista al nostro popolo, unirci con gli altri gruppi.
Nel 1860 avevano 350 bande di partigiani, non abbiamo battuto i piemontesi perchè non c'era un capo che le guidasse.
Uniamoci, e vinciamo.
Questo è il mio appello.
Forse il 6 dicembre ci sarà un consiglio comunale per discutere una eventuale denuncia contro casa Savoia per i danni di guerra subiti da Gaeta nel 1860-61, pensate che se non ci fosse stato il PdSud al governo della città sarebbe stato possibile?
Invito tutti i partiti e movimenti meridionalisti a presenziare a detto consiglio, venite con i vostri simboli, con le bandiere dei nostri avi, contiamoci, uniamoci.

Nessun commento:

L 'INDIPENDENZA

L'Indipendenza
I N D I P E N D E N C Y
Oggi, amici, vi dico di non indugiare oltre, e non disperarsi neanche di fronte alle difficoltà che oggi ci vengono messi dinnanzi. Io voglio, che un giorno la nazione Napolitana si sollevi e faccia valere i propri diritti, e cioè che tutti gli uomini sono stati creati uguali e quindi che non ci sia più emigrazione, ma che ogni meridionale possa trovare il proprio lavoro nel suo territorio come fanno gli italiani del nord. E’ un nostro diritto inalienabile. Io voglio, che un giorno, i nostri figli possano aver la scelta di vivere, lavorare e morire, nelle nostre terre, nelle nostre città, nella felice patria dei nostri avi, che pur combattendo non riuscirono a scrollarsi di dosso le malandrine mani di tiranni antichi e moderni, che hanno ucciso, distrutto e saccheggiato, alla pari dei barbari distruttori dell’Impero Romano, ma non ricordo Unni, Vandali o Goti, che abbiano deportato i propri nemici in lager e poi sciolti nella calce viva, o che per rappresaglia abbiano infierito sulla popolazione inerme, squartando e violentando donne e bambini colpevoli solo di appartenere alla resistenza del popolo invaso. Io voglio, che un giorno persino le organizzazioni internazionali, a iniziare dall’ONU, riconoscano, come gia hanno sottoscritto in più trattati, il diritto costituzionale di un popolo ad esistere, in quanto, gli abitanti del Sud della penisola italica sono un popolo con eguale cultura, storia, religione e vita sociale, e questo ci dà il diritto ad avere un proprio governo, e a proclamarci stato indipendente.
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita , la Libertà , e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.
Tale è stata la paziente sopportazione del popolo del SUD Italia e tale è la necessità a mutare la sottomissione ai governi dell’attuale stato, che sono stati storia di ripetuti torti e soprusi, tutti diretti a tenere sottomesso il popolo di questo territorio, sin da quando era unito come popolo delle Due sicilie.
Per dimostrarlo ecco che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede i fatti dei continui governi.
1. Hanno sempre schivato la necessità di fare leggi per promuovere la vera rinascita economica e sociale, necessarie per le persone del luogo, dopo che dall’invasione senza dichiarazione di guerra del 1860, tutto il territorio in discussione, fu barbaramente razziato, spogliato di ogni risorsa industriale per favorire il nord del paese e tenuto chiusi gli istituti scolastici e università per divulgare l’ignoranza e favorire l’emigrazione fino ad allora sconosciuta a questo popolo. Ed ha costretto i nostri concittadini fatti prigionieri a portare le armi contro il loro paese, i loro conterranei e a diventare carnefici dei loro amici e confratelli, o a cadere uccisi per mano di questi. Scatenando una guerra lunga dieci anni e disprezzando i patrioti legittimisti verso l’opinione pubblica mondiale con l’appellativo di briganti, mentre invece erano loro i tagliatori di teste e squartatori di donne.
2. Pur avendo questo territorio una popolazione superiore al resto dello stato italiano, hanno fatto in modo sin dall’inizio, che non ci fossero troppi rappresentanti in parlamento, così che sempre in minoranza, non si è mai potuto far valere i diritti del popolo.
3. Hanno favorito lo sviluppo di un’area del paese(quella del nord), trascurando, volontariamente, i diritti e i bisogni della popolazione meridionale, preoccupandosi solo che potessero arrivare in buone condizioni a lavorare nelle fabbriche stanziate tutte al nord, perchè avevano bisogno di manodopera.
4. Hanno favorito la nascita della criminalità organizzata(camorra, mafia, ndrangheta, Scu)qualificando noti criminali come funzionari statali, sindaci, governatori, consiglieri, sollevandoli al rango di politici mediante i quali tengono sotto controllo il territorio e lo stesso popolo, stando bene attenti ad ogni segnale di recupero e facendo in modo che non ci sia rinascita popolare. E lì dove i governi locali sono stati ritenuti sciolti per associazione mafiosa, viene a governare un commissario speciale dello stato, così che i governi hanno poteri diretti su questi territori.
5. Hanno stabilito nuove cariche, tra familiari loro, istituendo nuovi organi d’ufficio e stabilendo nuovi stipendi esagerati solo per generare nuove tasse e balzelli che il popolo, nel suo modo di vivere arrangiandosi e non avendo avuto un lavoro, non riesce a pagare.
6. Hanno fatto in modo che, non avendo un lavoro e volendo lavorare, i meridionali si dedicassero alla carriera militare o nella Polizia per poter guadagnare uno stipendio, ma con il rischio di morire per le strade o peggio ancora, trovando la morte in terre lontane, quando, è bene che si sappia, un Duosiciliano non ha mai fatto guerra a nessuno essendo pacifico e di spirito allegro.
7. Con la scusa di faide mafiose, hanno mandato sempre più spesso i militari per le strade delle città del Sud, sovrapponendosi alle autorità locali. Una vera e propria azione coloniale degna del XIX secolo.
8. Hanno fatto in modo così, di far nascere un certo odio tra le popolazioni del nord e il popolo duosiciliano, il quale è sempre deriso, schernito e soggetto,nel tempo, a maltrattamenti fisici fino ai primi del ‘900 e ora a maltrattamenti psichici.
9. Hanno fatto in modo che al Sud le tasse sono superiori a quelle del nord, come le quote assicurative, che arrivano anche al 300%. Vita, Libertà, Giustizia e Felicita non sono tutelate nei territori di questo popolo:le Due Sicilie.
10. Hanno sradicato la nostra radice storica, trasportando al nord tutto ciò che di buono avevamo. Siamo stati derubati in tutti i sensi e soprattutto insegnandoci a scuola delle menzogne per quanto riguarda il risorgimento, manipolando le nostre menti e rendendoci, così, schiavi dell’invenzione del meridionale sporco e nullafacente.
11. Non hanno ascoltato le grida di aiuto di ognuno di noi che hanno continuato a scrivere ai vari governi e capi di stato, da qualsiasi canale e ultimamente anche via web, ma le mancate risposte e i loro silenziosi comportamenti non trovano eguali tra i monarchi di un tempo, e sono del tutto indegni di un capo di una nazione civile e moderna. Sono di questi governi italici tutte queste e altre azioni, per mezzo delle quali si può definire un tiranno, inadatto a governare un vero popolo libero. Infatti visto che non c’è più niente da rubare al popolo duosiciliano, il peso delle malefatte storiche e dell’incapacità governativa, sta ricadendo anche sui popoli del nord. Dobbiamo perciò, necessariamente rassegnarci alla separazione dal resto dell’Italia e che per diritto internazionale e divino la Napolitania deve essere uno Stato Libero e Indipendente, distaccandosi da Roma capitale d’Italia e che, come tale, ha pieno potere di contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. E in appoggio a questa dichiarazione, con salda fede nella protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
Antonio Iannaccone