Il nord razzista
Nord Italia, ancora una storia di discriminazione lavorativa su base anagrafica
Messaggio su Facebook
Riportiamo un messaggio che circola su facebook, del quale ovviamente non possiamo assicurare la veridicità. In ogni caso ci sembra esemplificativo di quello che è ordinaria amministrazione in nord Italia, e che viene nascosto dai media e dalla stampa di regime, niente di nuovo, è il solito razzismo che esiste dalla cosiddetta unità, che lo Stato "italiano" (ma in realtà solo del nord) si appresta a festeggiare in pompa magna (anche a spese dei conquistati, ovviamente). Quanti nostri comuni sprecheranno i soldi delle tasse per festeggiare la data della loro perduta indipendenza? Quanti sindaci e politicanti ignoranti spenderanno soldi per glorificare assassini di meridionali? Tanti prevediamo.
Anche noto è che al nord ci sia tanta illegalità quanta ce n’è al Sud, dopotutto non per niente tangentopoli e quindi la corruzione è centrata al nord, cosí come i vari scandali finanziari che hanno rovinato tanti cittadini, meridionali e non...
Preoccupante in questo messaggio però è il fatto che Pesaro non sia una città del nord, ma una città storicamente del Sud, dove dei meridionali, solo relativamente un po’ piú fortunati di quelli che vivono qualche centinaia di km piú a sud, discriminano altri meridionali... 150 anni di occupazione coloniale hanno fatto dimenticare la comune identità, e la perdita di identità è quella che effettivamente distrugge un popolo...
Nord Italia, ancora una storia di discriminazione lavorativa su base anagrafica.
Finalmente non mi sento solo.
Sono un siciliano trapiantato al nord italia, ho vissuto 5 anni nel modenese, e dopo aver constatato l’ atteggiamento anti-meridionale di varie realtà: le banche per esempio, alcune di loro si erano perfino rifiutate di farmi aprire il contocorrente solo perché meridionale. Le agenzie immobiliari, alcune non mi lasciavano nemmeno entrare nell’ufficio perché sentendo il mio accento dicevano mi dispiace non abbiamo nulla per lei. Ai luoghi di svago, piscine in cui si accettavano iscritti solo del luogo, le discoteche che facevano selezione sul tuo accento.
Per tutto questo un giorno decisi di abbandonare quella terra e trasferirmi nella realtà di Pesaro feci i bagagli e insieme alla mia compagna ricomincia da capo.
Adesso sono 5 anni che vivo nel Pesarese, mi sono sposato ho due splendidi bambini e ho da poco acquistato una casa, i vicini brave persone tutti del posto.
Tutto bene fino alla crisi, da lí tutto è cambiato, il mio datore di lavoro improvvisamente mi ha messo alla porta, dopo avermi trattato male, insultato anche pesantemente mi ha messo in cassa integrazione dicendo che non ero piú necessario, lo ha fatto anche con altre persone (tutti meridionali).
Io fino a quel momento mi sentivo sicuro, certo del mio avvenire, sono un operaio specializzato un 5° livello e probabilmente il piú qualificato dell’ azienda, eppure per il titolare non sono piú necessario, a me sono stati preferiti operai assunti da poco, senza famiglia e inesperti ma pesaresi.
Mi è stato anche detto di tornarmene al mio paese l’Africa. E intanto i miei colleghi pesaresi se la ridevano, anche quando io chiedevo loro di fare la rotazione per garantire a me e agli altri meridionali di poter dar da mangiare ai nostri figli.
E i sindacati, ma cosa sono, abbiamo chiesto loro aiuto, tutele e diritti , abbiamo chiesto di parlare ad un legale perché profondamente offesi da questi atteggiamenti e sapete cosa ci è stato detto: ”ma del resto son cose che succedono, non potete prendere troppo sul serio queste cose”, nessuno ci vuole aiutare, forse perché tutti la pensano allo stesso modo.
Mi sono informato in giro, quasi tutte le aziende del pesarese si stanno comportando allo stesso modo, cercando di tutelare i lavoratori locali e infischiandosene dei meridionali o stranieri. I miei vicini non sono piú tanto cordiali, e anche per loro è tutto normale.
Penso proprio che l’ Italia non esista, che in momenti come questi, di difficoltà in cui c’ è bisogno di stare uniti e uscirne piú forti, invece si vadano tutte le nostre debolezze.
Non siamo mai stati uniti e penso che non lo saremo mai. Noi meridionali come gli stranieri siamo solo bestie usate per i loro spochi fini arrivistici, serviamo per far girare l’economia e fare i lavori che nessuno vuol fare e quando le cose vanno male allora non serviamo piú. W l’ italia.
Ci accusano di essere mafiosi, delinquenti, ladri, ma vi posso assicurare che ho visto piú mafia e delinquenza al nord che nella mia Palermo dove son nato e cresciuto.
da: http://www.duesicilie.org/spip.php?article303
L’indipendentismo in Europa.
10 anni fa
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