venerdì 12 dicembre 2008

Lettera da un carcere italiano

Questa è la lettera che ho ricevuto da un nostro compatriota carcerato. Gli ho spedito i miei libri ed una bandiera della nostra Patria, mettetela in rete, se potete e , se vi fa piacere, mi sembra un vero manifesto politico.A. CianoCompatrioti, in questi giorni abbiamo ricevuto centinaia di e mail, lettere e telefonate, sms e quant'altro.Abbiamo fatto una scelta: mandare in rete una lettera struggente, è quella di un uomo che sta scontando una pena in un carcere italiano.Per motivi di Privacy non indicheremo nè il suo nome, nè il cognome, nè il carcere dove è rinchiuso, daremo dei nomi fittizi. Non sappiamo i motivi della sua condanna, nè ci teniamo a conoscerla, speriamo solo che la fede nel nostro ideale di vita e di patria possa rinsavirlo, possa dargli una speranza, come pure per i tanti carcerati abbandonati al loro destino. Il partito del Sud di Gaeta Sezione " Cosmo Ciaramaglia" Via Rimini, 1- 04024 Gaeta ( Latina)


All'assessore Antonio Ciano-Venerdì 5 dicembre 2008 Rispettabilissimo Assessore Ciano, chi vi scrive è un uomo semplice, detenuto presso la C.C. di "Fenestrelle"(nome fittizio dato da noi..). Mi presento: mi chiamo Ninco Nanco(nome fittizio..), nasco a Torre Annunziata (NA) ed ho 50 anni. Ho l'hobby della pittura. Sono un grande vostro ammiratore fin dal giorno in cui trepidante, mi racai ad un' edicola per l'acquisto de: I Savoia e il massacro del Sud, di cui avevo appreso la sua imminente prima uscita dalle pagine di un quotidiano. Era un sabato di circa 10 anni or sono, lo lessi in modo famelico, per strada e fino a sera a casa mia, ne fui sconvolto e rapito; in seguito lo lessi più volte. Quel libro ha infervorato il mio animo e mi ha inorgoglito. Ringrazio Dio che esistono Persone come voi che sono il vanto di Noi Meridionali, , che ci fanno riscoprire il Nostro Patriottico,Orgoglio, orgoglio che un velo d'oblìo ha nascosto per tanto, per troppo tempo. Signor Assessore Ciano, Voi siete il nostro audace e incorruttibile Cavaliere, il nostro esauribile Faro, la nostra riscoperta coscienza a Voi chiedo di continuare a combattere con il piglio che vi contraddistingue per la Nostra Antica Nazione, per la nostra ritrovata Dignità, per il nostro Onore,per la Verità. So che già fate tutto ciò, ma il mio vuole essere solo uno sprono semmai ve ne fosse bisogno e, un incoraggiamento a continuare su quella remota e tanto sospirata strada che già intraprendeste in tempi non sospetti; tutti i Meridionali e gli amanti della giusta causa plaudono già al Vostro Meraviglioso operato e i Nostri Padri periti,grazie a Voi mai dimenticati sono sul punto di essere glorificati, infine. Ieri ho seguito il notiziario televisivo il quale dava risalto alla Vostra diatriba con i Savoia, con una Nostra richiesta di 274 milioni di euro a fronte dei 270 chiesti da "loro" per un esilio che hanno dovuto sopportare e che il popolo sovrano ha emesso nei loro confronti.Costoro non sono ancora satolli di tutto ciò che hanno rubato, disperso e dilapidato;la cifra che invece chiedono i Meridionali, mi sembra piuttosto modica e, immagino sia solo simbolica giacchè solo a Gaeta in 100 giorni, con 160 mila bombe, circa 5.000 persone a seguito dello scellerato attacco del Cialdini ( cialtrone è più appropriato) e che valore vogliamo dare ad un uomo ammazzato in casa propria senza una dichiarazione di guerra per le innumerevoli razzìe d'ogni sorta, le violenze e le persecuzioni che durarono per circa 10 anni perpretate da quegl'ignobili ingordi avventurieri ai nostri danni, quanti morti?Un milione forse, ma chi sopravvisse perse la Dignità, l'Identità, familiari e beni. I Savoiardi seppellirono una millenaria cultura. Come Voi insegnate, i Savoia dovrebbero svendersi in toto, compreso il Piemonte, per arginare solo in parte il loro immenso debito per la vile aggressione ordita ai danni del già Civilissimo Sud.Grazie a Dio esistono persone come Voi, che risveglieranno le assopite coscienze che ci fanno riappropriare della nostra Antica dignità, che sono vigili. Le contrade del Sud si stanno risvegliando. Un giorno si dovrà riscrivere la storia risorgimentale e Voi sarete un massimo e magnifico artefice di ciò. I "padri" della Patria Italiana campeggiano in tutte le piazze su basi di granito con solenni statue bronzee, come le loro facce, e furono ladri, e furono assassini e stupratori, furono corruttori al soldo della massoneria mondiale e della corona inglese e additati come eroi, e sono osannati. Io sono fiero del nostro Popolo, delle radici culturali che ci accomunano, lo sono sempre stato, ma dopo aver letto il libro, so anche perché esserne fiero, perché Sud per me non è un concetto astratto, non è più campanilismo cieco, ma è forte consapevolezza di chi sono, di chi siamo e mi sento più forte con un fortissimo senso di appartenenza con tutti i fratelli del Sud.Io Vi ringrazio dal profondo del cuore Signor Assessore Antonio Ciano e penso di poterlo fare a nome di tutti i Meridionali presenti e trapassati.Vi prego, se potete,mandatemi una bandiera del Regno delle Due Sicilie con la spiegazione dello Stemma, Ve ne sarei eternamente grato, io non ho più nulla,almeno potrò onorare la bandiera dei Nostri Avi.Qui faccio proseliti con persone che vanno dagli Abruzzi alla Sicilia, è un piacere per me e un onore, di costoro nessuno sapeva la Verità. A ringraziarVi fin d'ora un Umile Patriota. Ninco Nanco ( nome fittizio) P.S. Potete mandarmi "I Savoia e il massacro del Sud"? Vi prego.

fonte: http://partitodelsud.blogspot.com/

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L 'INDIPENDENZA

L'Indipendenza
I N D I P E N D E N C Y
Oggi, amici, vi dico di non indugiare oltre, e non disperarsi neanche di fronte alle difficoltà che oggi ci vengono messi dinnanzi. Io voglio, che un giorno la nazione Napolitana si sollevi e faccia valere i propri diritti, e cioè che tutti gli uomini sono stati creati uguali e quindi che non ci sia più emigrazione, ma che ogni meridionale possa trovare il proprio lavoro nel suo territorio come fanno gli italiani del nord. E’ un nostro diritto inalienabile. Io voglio, che un giorno, i nostri figli possano aver la scelta di vivere, lavorare e morire, nelle nostre terre, nelle nostre città, nella felice patria dei nostri avi, che pur combattendo non riuscirono a scrollarsi di dosso le malandrine mani di tiranni antichi e moderni, che hanno ucciso, distrutto e saccheggiato, alla pari dei barbari distruttori dell’Impero Romano, ma non ricordo Unni, Vandali o Goti, che abbiano deportato i propri nemici in lager e poi sciolti nella calce viva, o che per rappresaglia abbiano infierito sulla popolazione inerme, squartando e violentando donne e bambini colpevoli solo di appartenere alla resistenza del popolo invaso. Io voglio, che un giorno persino le organizzazioni internazionali, a iniziare dall’ONU, riconoscano, come gia hanno sottoscritto in più trattati, il diritto costituzionale di un popolo ad esistere, in quanto, gli abitanti del Sud della penisola italica sono un popolo con eguale cultura, storia, religione e vita sociale, e questo ci dà il diritto ad avere un proprio governo, e a proclamarci stato indipendente.
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita , la Libertà , e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.
Tale è stata la paziente sopportazione del popolo del SUD Italia e tale è la necessità a mutare la sottomissione ai governi dell’attuale stato, che sono stati storia di ripetuti torti e soprusi, tutti diretti a tenere sottomesso il popolo di questo territorio, sin da quando era unito come popolo delle Due sicilie.
Per dimostrarlo ecco che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede i fatti dei continui governi.
1. Hanno sempre schivato la necessità di fare leggi per promuovere la vera rinascita economica e sociale, necessarie per le persone del luogo, dopo che dall’invasione senza dichiarazione di guerra del 1860, tutto il territorio in discussione, fu barbaramente razziato, spogliato di ogni risorsa industriale per favorire il nord del paese e tenuto chiusi gli istituti scolastici e università per divulgare l’ignoranza e favorire l’emigrazione fino ad allora sconosciuta a questo popolo. Ed ha costretto i nostri concittadini fatti prigionieri a portare le armi contro il loro paese, i loro conterranei e a diventare carnefici dei loro amici e confratelli, o a cadere uccisi per mano di questi. Scatenando una guerra lunga dieci anni e disprezzando i patrioti legittimisti verso l’opinione pubblica mondiale con l’appellativo di briganti, mentre invece erano loro i tagliatori di teste e squartatori di donne.
2. Pur avendo questo territorio una popolazione superiore al resto dello stato italiano, hanno fatto in modo sin dall’inizio, che non ci fossero troppi rappresentanti in parlamento, così che sempre in minoranza, non si è mai potuto far valere i diritti del popolo.
3. Hanno favorito lo sviluppo di un’area del paese(quella del nord), trascurando, volontariamente, i diritti e i bisogni della popolazione meridionale, preoccupandosi solo che potessero arrivare in buone condizioni a lavorare nelle fabbriche stanziate tutte al nord, perchè avevano bisogno di manodopera.
4. Hanno favorito la nascita della criminalità organizzata(camorra, mafia, ndrangheta, Scu)qualificando noti criminali come funzionari statali, sindaci, governatori, consiglieri, sollevandoli al rango di politici mediante i quali tengono sotto controllo il territorio e lo stesso popolo, stando bene attenti ad ogni segnale di recupero e facendo in modo che non ci sia rinascita popolare. E lì dove i governi locali sono stati ritenuti sciolti per associazione mafiosa, viene a governare un commissario speciale dello stato, così che i governi hanno poteri diretti su questi territori.
5. Hanno stabilito nuove cariche, tra familiari loro, istituendo nuovi organi d’ufficio e stabilendo nuovi stipendi esagerati solo per generare nuove tasse e balzelli che il popolo, nel suo modo di vivere arrangiandosi e non avendo avuto un lavoro, non riesce a pagare.
6. Hanno fatto in modo che, non avendo un lavoro e volendo lavorare, i meridionali si dedicassero alla carriera militare o nella Polizia per poter guadagnare uno stipendio, ma con il rischio di morire per le strade o peggio ancora, trovando la morte in terre lontane, quando, è bene che si sappia, un Duosiciliano non ha mai fatto guerra a nessuno essendo pacifico e di spirito allegro.
7. Con la scusa di faide mafiose, hanno mandato sempre più spesso i militari per le strade delle città del Sud, sovrapponendosi alle autorità locali. Una vera e propria azione coloniale degna del XIX secolo.
8. Hanno fatto in modo così, di far nascere un certo odio tra le popolazioni del nord e il popolo duosiciliano, il quale è sempre deriso, schernito e soggetto,nel tempo, a maltrattamenti fisici fino ai primi del ‘900 e ora a maltrattamenti psichici.
9. Hanno fatto in modo che al Sud le tasse sono superiori a quelle del nord, come le quote assicurative, che arrivano anche al 300%. Vita, Libertà, Giustizia e Felicita non sono tutelate nei territori di questo popolo:le Due Sicilie.
10. Hanno sradicato la nostra radice storica, trasportando al nord tutto ciò che di buono avevamo. Siamo stati derubati in tutti i sensi e soprattutto insegnandoci a scuola delle menzogne per quanto riguarda il risorgimento, manipolando le nostre menti e rendendoci, così, schiavi dell’invenzione del meridionale sporco e nullafacente.
11. Non hanno ascoltato le grida di aiuto di ognuno di noi che hanno continuato a scrivere ai vari governi e capi di stato, da qualsiasi canale e ultimamente anche via web, ma le mancate risposte e i loro silenziosi comportamenti non trovano eguali tra i monarchi di un tempo, e sono del tutto indegni di un capo di una nazione civile e moderna. Sono di questi governi italici tutte queste e altre azioni, per mezzo delle quali si può definire un tiranno, inadatto a governare un vero popolo libero. Infatti visto che non c’è più niente da rubare al popolo duosiciliano, il peso delle malefatte storiche e dell’incapacità governativa, sta ricadendo anche sui popoli del nord. Dobbiamo perciò, necessariamente rassegnarci alla separazione dal resto dell’Italia e che per diritto internazionale e divino la Napolitania deve essere uno Stato Libero e Indipendente, distaccandosi da Roma capitale d’Italia e che, come tale, ha pieno potere di contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. E in appoggio a questa dichiarazione, con salda fede nella protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
Antonio Iannaccone